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“Schegge: Ci sono storie che ti entrano dentro” è la nuova opera dello scrittore originario di Roma ma da anni residente in svizzera Pierferrè, pseudonimo di Pierpaolo Federico Rospo. Dopo i primi due volumi di una trilogia fantasy – “Le ragioni del tempo” (2022) e “L’Oltrepasso” (2023) – in questa occasione si cimenta con una raccolta di sette racconti autoconclusivi, molto diversi tra loro ed espressione dello stile peculiare dell’autore, interessato in particolar modo a regalare emozioni intense al lettore. E in queste storie, infatti, l’approfondimento psicologico dei personaggi è centrale, e suscita molta partecipazione in chi legge; non è un caso che molti dei racconti siano intitolati con i nomi propri dei protagonisti delle vicende narrate. Inoltre, è ben chiaro l’intento dell’autore di creare tensione e sorpresa nel lettore, presentando vicende ricche di colpi di scena e in cui i protagonisti possono rivelare improvvisamente aspetti del loro carattere che tenevano abilmente nascosti. Nel racconto che apre la raccolta, intitolato “Ulani”, non è tanto il personaggio principale a mostrarsi diverso da ciò che appare ma è soprattutto la situazione in cui versa a rovesciarsi: la condizione di July, infatti, sembra di natura completamente differente rispetto a quella che poi verrà rivelata alla fine dell’opera. Nel secondo racconto, “Jack”, l’autore si approccia alla tematica della violenza domestica in modalità originali, narrando del riscatto di una donna coraggiosa, che non vuole più subire; e il suo carnefice, Jack, dovrà fare i conti con una giustizia trascendente, dalla quale non potrà sottrarsi. Nel racconto intitolato “Ares” incontriamo un personaggio per il quale è quasi impossibile provare empatia; eppure, in questa brutale storia di vendetta in cui si intrecciano tre linee narrative, scopriamo improvvisamente il lato umano di un uomo spietato, che era impossibile scorgere fino a quel momento. Nel quarto racconto, “Il vecchio”, veniamo di nuovo sorpresi dalla verità che ci viene sbattuta in faccia nell’epilogo di questa emozionante e malinconica storia, mentre nel racconto “Laura”, forse il più lineare della raccolta, seguiamo con entusiasmo il viaggio della protagonista nei meandri della sua anima – «Qualcuno in te, o meglio, una parte di te, quella più elevata, musicale, quella te che desidera creare tracce su un terreno immacolato, ecco, quella Laura sta bussando e vuole essere accolta nel tuo cuore. Chiede di emergere, perché è consapevole di ciò che ha da regalarti». Nella doppietta finale di racconti – “Cheriè” e “Oliver” – veniamo accompagnati in storie dolci ed edificanti, che chiudono l’opera con leggerezza e poesia.