Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
Due terroristi di Hamas, padre e figlio, hanno rivelato agli investigatori israeliani come hanno ucciso e violentato civili innocenti dopo aver preso parte all'assalto del 7 ottobre. Jamal Hussein Ahmad Radi, 47 anni, e suo figlio Abdallah, 18 anni, sono stati catturati dalle forze dell'Idf a Gaza e interrogati sulle atrocità commesse in un kibbutz vicino al confine. Nelle riprese video della loro confessione ottenute dal MailOnline, gli uomini descrivono in modo agghiacciante l'omicidio di civili innocenti nelle loro case, il rapimento di altri e lo stupro brutale delle donne che hanno trovato e affermano di aver sparato loro subito dopo. I dettagli delle violenze sessuali e dei successivi omicidi sono emersi nelle settimane dopo l'attacco che ha causato la morte di oltre 1.200 persone e ha scatenato la ritorsione da parte delle forze israeliane a Gaza. Nel filmato pubblicato dall'edizione online del Daily Mail, i due membri di Hamas sono vestiti con tute da ginnastica grigie e hanno le manette, sono seduti davanti a una bandiera israeliana mentre vengono interrogati da un membro di lingua araba del servizio di sicurezza Shin Bet in un luogo segreto.  Radi, padre di sette figli, membro del servizio di sicurezza di Hamas, catturato a marzo a Gaza, descrive come lui, suo figlio e altri terroristi hanno fatto irruzione nel kibbutz di Nir Oz. Senza alcun segno visibile di rimorso – constata il Daily Mail – affermano: "In ogni casa in cui abbiamo trovato qualcuno, lo abbiamo ucciso o rapito". Incalzato ulteriormente, aggiunge: "Nella prima casa ho trovato una donna e suo marito, gli abbiamo sparato e uccisi… avevano circa 40 anni". Poi confessa di aver violentato una donna e afferma: "Stava urlando, piangeva, ho fatto quello che ho fatto, l'ho violentata". "L'ho minacciata con la mia pistola per toglierle i vestiti, ricordo che indossava pantaloncini di jeans, questo è tutto". "Non so cosa le sia successo, sono stato lì un quarto d'ora e poi me ne sono andato." Ma secondo suo figlio Abdallah, suo padre ha ucciso la donna, come ha detto agli investigatori: "Mio padre l'ha violentata, poi l'ho fatto io e poi mio cugino e poi ce ne siamo andati, ma mio padre ha ucciso la donna dopo che avevamo finito di violentarla". "Prima di questa donna avevamo violentato anche un'altra ragazza, ho ucciso due persone, ho violentato due persone e ho fatto irruzione in cinque case." —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.