(Adnkronos) – Non ci fu alcun negoziato, nel luglio 2020, per stabilire le quote dei 750 miliardi di euro del Recovery Fund da assegnare ai singoli Paesi dell’Unione europea. A decidere la distribuzione del fondo, che per l’Italia previde oltre 200 miliardi di euro, fu un algoritmo messo a punto da due alti funzionari della Commissione. La formula digitale si basava su criteri come il numero delle vittime da Covid-19 e i danni provocati all’economia dalla crisi pandemica. A svelarlo, in una intervista contenuta nel libro di Paolo Valentino in uscita per Solferino 'Nelle vene di Bruxelles. Storie e segreti della capitale d’Europa', è il commissario europeo Paolo Gentiloni. "Parlo delle quote di finanziamento assegnate ai diversi Paesi. Non sono state negoziate dai capi di governo. Sono state ricavate da un algoritmo che è stato tra l’altro ideato e definito da due direttori generali (entrambi olandesi). C’è un po’ di retorica italiana sul fatto che abbiamo conquistato un sacco di soldi. Non è vero. L’Italia è il settimo Paese in termini di rapporto tra soldi ricevuti e Pil. Ci sono altri che in termini relativi hanno portato a casa molto di più, dalla Spagna alla Croazia. Sempre grazie all’algoritmo", spiega nell'intervista, riportata dal Corriere della Sera. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità.
Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori.
In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.