Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – "La formazione anche in ambito universitario deve essere sempre più interdisciplinare, soprattutto in vista delle nuove professioni. Per questo serve una nuova flessibilità anche negli studi e nelle ricerche e questo lo si fa principalmente abbattendo gli steccati tra le discipline. La chiave di volta per affrontare e interpretare il futuro è l'interdisciplinerietà". Lo ha detto Anna Maria Bernini, ministro dell'Università, intervenendo alla giornata conclusiva del Festival del Lavoro, organizzato a Firenze dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro. "Noi bisogna avere la capacità di seguire il mondo che cambia", ha aggiunto Bernini.  "I confini della formazione- continua- non sono più i miei, è cambiato il mondo nel giro di qualche anno in maniera rivoluzionaria. Quello che deve fare una università e una ricerca che si adatta alla realtà è di essere flessibili e interdisciplinari. Dobbiamo formare nuovi studenti e ricercatori per mestieri che in parte ancora non esistono. Come farlo? In maniera flessibile senza darci degli steccati scolastici ma mescolando i vari settori di studio. L'interdisciplinarità è la chiave di volta".Le classifiche internazionali valutano la qualità della didattica e della ricerca delle università e fanno emergere che "alcuni dei nostri modelli formativi, penso all'inquadramento dei professori, rappresentano un peso a livello internazionale perché all'estero vengono riconfermati ogni anno. I ranking sono utili come indicazione generale ma noi siamo molto più bravi di come ci indicano sulla base di questi parametri. I professori devono continuare a formarsi per essere all'altezza e confrontarsi con cambiamenti continui". "L'intelligenza artificiale ha – sottolinea- un senso profondo ed importante in una dimensione antropocentrica, cioè è un processo che non dobbiamo subire o solo accompagnare, lo dobbiamo governare; quindi a monte e a valle dell'intelligenza artificiale ci deve essere sempre l'intelligenza umana che programma i big data, che fa training agli algoritmi e che elabora sulla base delle sue esigenze le serie storiche che escono dal processo finale dell'intelligenza artificiale".  "Alcune università su questo fronte sono già molto avanti, altre, un po' come in tutti gli ambiti, non possono rimanere ferme – ha aggiunto Bernini – Se avessimo continuato a fare il nostro mestiere come lo avevamo cominciato trenta-quaranta anni fa saremmo assolutamente obsoleti". Infine: "Grazie a Rosario De Luca per questo bellissimo lavoro. Questi ragazzi hanno saputo trasferire nel modo giusto le informazioni giuste, giocando, apparentemente giocando, hanno passato informazioni importanti sulla diffusione della legalità. Non è mai abbastanza forte la voce con cui si contrasta l'illegalità". Così Anna Maria Bernini, ministro dell'Università e della Ricerca, premiando al Festival del lavoro a Firenze i ragazzi vincitori del progetto 'GenL', il videogame ideato dai consulenti del lavoro già nel 2019 per sensibilizzare i più giovani ai temi della legalità e del lavoro etico. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.