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“Spesso mi trovavo in piedi sopra il letto, con le braccia aperte a toccare le due pareti e il sudore che mi scendeva dalla testa e giù sul collo. Il respiro affannoso e un forte dolore alla gola mi rimandavano a qualche istante prima, quando, ancora nel sonno, mi sentivo sempre più piccolo davanti a quell’oggetto nero che mi sovrastava annullando le mie energie vitali. Quella nuvola color fumo che lenta avanzava verso me era il ricordo amaro di quanto mi era successo anni prima e che non sarei mai più riuscito a cancellare dai miei ricordi”. Sono le parole che troviamo scritte nell’ultimo impegno letterario dello scrittore Veneziano Alessandro Tognon: “Carbone. Storia di un’anima errante” edito da il Poligrafo. Un romanzo che racconta nelle sue 88 pagine una vicenda amara ma ricca di umanità e di speranza. Il protagonista dell’opera, Peter, ha vissuto un grande trauma che ha polverizzato le basi della sua vita poi ricostruita ma su fondamenta fragili, in precario equilibrio. Peter, che ha conosciuto questo dolore quando era solo un bambino, è cresciuto tra smarrimento e senso di inadeguatezza, profondamente solo e oppresso da una visione oscura che ha pregiudicato ogni possibilità di essere sereno. Una nube nera ha invaso la sua mente e ha compromesso la sua percezione della realtà: in certi momenti, specialmente in presenza di spazi aperti o in luoghi o in situazioni in cui non si sente al sicuro, il protagonista viene paralizzato da quel fumo denso e cupo che lo imprigiona, e che gli fa vivere ogni cosa con angoscia. Una condizione complessa, che non riesce a gestire; negli anni, capisce che solo trasferendosi di città in città può guadagnare una piccola tregua dalla sofferenza: ed è così che Peter si sposta in varie città italiane e poi si reca anche in Germania, dove risiede a Colonia e a Berlino. Ed ecco allora che la dimensione urbana diventa l’altro protagonista del romanzo: Peter è coinvolto dalle tante facce di cui si compone un luogo, e ama studiarne ogni particolarità; nelle città in cui vive riversa il suo vissuto e la sua esperienza traumatica e tenta di impregnarle con i suoi tormenti, in modo da liberarsene. Un romanzo autobiografico? Probabile. L’architetto veneziano e docente, autore del primo proprio romanzo, accompagna il lettore nel viaggio di Peter alla ricerca della pace, portandoci in sei luoghi simbolo della sua maturazione e infine in un settimo posto difficile da descrivere, dove ci sarà finalmente la catarsi tanto attesa.
Oreste Roberto Lanza