Tempo di lettura: 6 minuti

(Adnkronos) – Il 91° Csio di Piazza di Siena-Master D’Inzeo è stato presentato oggi, tra arte, restauri, impegno verso la biodiversità al ritmo delle gesta sportive di cavalli e atleti impegnati nel Concorso più bello al mondo. Piazza di Siena – uno degli appuntamenti sportivi (e glamour) di spicco nella fitta agenda di grandi eventi internazionali della Capitale – torna ad illuminare l'affresco planetario degli sport equestri con la 91esima edizione del Concorso ippico internazionale ufficiale di Roma – Master d’Inzeo, in programma sullo storico Ovale di Villa Borghese dal 22 al 26 maggio. La prima giornata – mercoledì 22 – fa da ouverture alle quattro attesissime giornate di gara, alle quali il pubblico potrà assistere gratuitamente, così come da tradizione nelle ultime edizioni del Concorso. Il programma sportivo sarà come sempre di altissimo livello e si svilupperà tra la storica piazza con l’Ovale verde più ammirato al mondo e l’impianto del Galoppatoio, riqualificato e reinterpretato non solo dal punto di vista sportivo grazie al progetto di Fise e Sport e Salute. A Villa Borghese si pensa in grande, e la presentazione dell’edizione 2024 è l’occasione per alzare sempre di più l’asticella su un evento diventato centrale nel calendario internazionale degli sport equestri, ma soprattutto in quello dello sport romano. Sport, ma anche sostenibilità e promozione di un luogo iconico. “Oggi il 91° Csio e domani qualcosa di più ambizioso, che consenta a Villa Borghese di avere una gestione quotidiana, una fondazione partecipata che potrebbe essere un'eccellenza del mondo”. Con il Governo “pronto a offrire collaborazione, nella speranza che questo sogno si possa consacrare. Il sindaco Gualtieri, al quale parlai un paio d’anni fa -ha detto il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi-, ha già un suo interesse positivo al progetto”. Ma il Concorso Ippico di Piazza di Siena non è soltanto un grande evento sportivo o, come si dice, la ‘Wimbledon degli sport equestri’. È molto di più. È un modello virtuoso e simbiotico nel quale l'evento stesso e il luogo che lo ospita, Villa Borghese, traggono beneficio l'uno dall'altro. A renderlo tangibile è l'impegno di Sport e Salute nell'opera di manutenzione annuale dell'area – intesa come verde orizzontale, interventi in alcune aree specifiche e su alcune opere murarie – e in quanto realizzato dal 2018 a oggi dagli organizzatori Fise e Sport e Salute spaziando tra arte, cultura, biodiversità, sensibilizzazione sociale, ambientale, climatica. Il tutto attraverso azioni dirette o simboliche tese a sfruttare la potente amplificazione dei grandi eventi sportivi. Un lavoro di squadra, quindi, per prendersi cura di Villa Borghese, prima, durante e dopo l’evento. “Un qualcosa che ci rende orgogliosi”, sottolinea il Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma. Negli anni, l’appeal di Piazza di Siena in Italia e all’estero è andato via via aumentando: “L’avventura era iniziata con tantissimi pregiudizi da parte di diverse istituzioni -ha aggiunto il Presidente del Coni, Giovanni Malagò-. Si riteneva che questo luogo potesse perdere la sua bellezza e la sua connotazione storica. I fatti, e gli anni, hanno dimostrato come tutti ne abbiano invece beneficiato”. C’è la storicità, ma c’è ovviamente anche la competizione sportiva, a due mesi dall’appuntamento olimpico. “Per questo -dice ancora Malagò-, Piazza di Siena sarà l’occasione per verificare lo stato dell’arte dell’equitazione italiana”. Tra l’Ovale e il Galoppatoio di Villa Borghese – dove si svolgerà anche la tappa romana di Italia Polo Challenge – ci sarà il presente (con cavalieri e amazzoni provenienti da tutto il mondo), ma anche il futuro dell’equitazione, “per offrire una visione completa del cavallo -come spiegato dal Presidente della Fise, Marco Di Paola-, che solo in Italia è riconosciuto come atleta all’interno dell’ordinamento giuridico”. L’Ovale di Villa Borghese, di color verde splendente, non può che richiamare un altro verde famosissimo nel mondo dello sport, quello dell’All England Club. “Piazza di Siena è un po' la Wimbledon degli sport equestri, per bellezza, complessità e per la presenza di tantissimi atleti – le parole dell'Assessore allo sport del Comune di Roma, Alessandro Onorato-. Ed è l'emblema di come la collaborazione di tutti porti a godere di un bene che fino a poco tempo fa non era come lo vediamo oggi. E gli interventi continueranno”. Grazie a Roma Capitale, ma grazie anche alla Regione Lazio, come assicurato dall’Assessore al Turismo, Ambiente e Sport, Elena Palazzo: “Con il contributo delle istituzioni stiamo iniziando a fare un lavoro di squadra, e non è una cosa scontata. Ma mi piace sottolineare la bellezza di tutto questo: un evento a impatto zero, che ha la caratteristica di calarsi nel massimo rispetto di un luogo iconico come Villa Borghese”. Piazza di Siena sarà anche “un modello di sostenibilità sportiva”, come sottolineato il Sottosegretario per l'Ambiente e la sicurezza energetica, Claudio Barbaro, ma anche l’occasione per lanciare – tra gli altri – un progetto tra la Fise e Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per il recupero dei cavalli a fine carriera, come annunciato Direttore generale della Direzione generale per l'ippica del Masaf Remo Chiodi. Perché nessuno resti indietro. C'è stato per l'occasione l'ampliamento dello storico Ovale sul quale si disputa il Concorso Ippico: riportato alle origini con il ripristino del manto erboso in luogo della sabbia silicea nel 2018, è stato recentemente ampliato con 4mila metri di tappeto verde, operazione che rappresenta un messaggio forte non solo dal punto di vista bioarchitettonico. La rimozione definitiva della staccionata che circonda l'Ovale -in virtù del via libera delle istituzioni preposte- vuole essere un messaggio verso l'inclusione e l'abbattimento di ogni barriera sociale, culturale, psicologica e divisiva. Un'ulteriore metafora che trova il suo naturale simbolismo negli sport equestri, dove saltare un ostacolo -e quindi una barriera – è azione cruciale verso il risultato sportivo.  L'impegno verso la biodiversità e la salvaguardia del polmone naturale del pianeta in una città come Roma – la Capitale non ha eguali al mondo, non solo per bellezze storico-archeologico, paesaggistiche ed architettoniche ma anche per estensione e varietà del verde, che rappresenta il 67% del territorio comunale in virtù di 85mila ettari sui 129 mila totali – per l'edizione 2024 del Concorso di Piazza di Siena si è snodata verso l'azione conservativa e migliorativa della Valle dei Platani, dove gli undici alberi del 600 definiti romanticamente 'Sentinelle dell'Eternità' di Roma, e quelli più giovani sono stati sottoposti ad opera di 'alleggerimento' per garantire luce e corrette funzioni vitali. Il tutto, anche grazie a una nuova recinzione, una segnaletica divulgativa efficace e un impianto di irrigazione ad hoc. Piazza di Siena è anche una 'navicella museale' che si apre alle grandi mostre d'arte nei musei di Villa Borghese e un 'laboratorio' di restauro che si rinnova ogni anno. Per la prima volta il Museo Pietro Canonica, collocato proprio di fronte al Casino dell'Orologio, ospita dal 22 maggio al 15 settembre 2024 la mostra curata da Sandro Santolini ‘Questo è Aquilino figlio del vento’, nella quale saranno esposti i ritratti dei cavalli Rospigliosi dalle collezioni capitoline, composta da una serie di tele del pittore tedesco Johan Reder, alle quali si aggiunge un dipinto di Paolo Monaldi, che ritraggono i celebri cavalli di Camillo Rospigliosi. Una mostra promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con FISE e Sport e Salute e Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.  Il Concorso di Piazza di Siena sarà anche dimora di un rilievo scultoreo – 'Il Rilievo del Cavaliere' – della prima metà del II secolo d.C. che sarà esposto nel Casino dell'Orologio. Si tratta di un'opera che appartiene al nucleo seicentesco della Collezione Borghese, riassemblata e ripulita appositamente per l’occasione grazie alla collaborazione tra Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Fise e Sport e Salute, e rappresenta un giovane cavaliere con corazza a squame e stivali decorati da leontè, che tiene con la mano destra le redini di un cavallo, raffigurato solo anteriormente, di profilo e nell’atto di incedere. La testa, rivolta verso il cavallo, pur essendo antica, apparteneva originariamente ad altra opera scultorea. Il tipo di corazza, la pregevolissima armatura del cavallo, le vestigia del cavaliere misterioso consentono di ipotizzare come ci si trovi di fronte a figura di altissimo rango, alimentando il mistero sulla sua identità, fino all'ipotesi più suggestiva secondo la quale potrebbe trattarsi di una figura imperiale di spicco dell'epoca traianea-adrianea. Se la luce sui tetti di Roma è unica al mondo, lo è a maggior ragione quella che illumina Piazza di Siena. Una luce naturale che, filtrando tra gli alberi secolari e accarezzando opere artistiche e architettoniche, rende il Concorso di Piazza di Siena un pezzo unico dello sport mondiale. E quella luce contribuisce all’illusione del tempo che rallenta e torna indietro, in un viaggio a ritroso che ci riporta alle atmosfere degli anni ’20 quando tutto ebbe inizio, con un colpo d’occhio che gli organizzatori del Concorso hanno voluto ricreare dal punto dell’architettura progettuale. E non poteva mancare la grande musica classica, nella giornata d’apertura, con il grande concerto dell’orchestra diretta dal Maestro Alvise Casellati organizzato da Intesa Sanpaolo che, pur privato, sarà gratuito – seguendo la filosofia del modello Piazza di Siena – per coloro che vorranno goderne dai gradoni delle antiche tribune dell'Ovale, restaurate nelle more del progetto proprio grazie al Concorso. Come sempre, il Concorso di Piazza di Siena sarà visibile gratuitamente per tutti coloro che vorranno, dalle antiche tribune e da diverse aree ‘green’ attorno all’Ovale. Nella giornata clou del Concorso di Piazza di Siena, nel tardo pomeriggio e al termine delle gare, il termometro dell'emozione salirà di nuovo grazie agli spettacolari Caroselli a cavallo del IV Reggimento Carabinieri, dei Lancieri di Montebello e dei ragazzi del San Raffaele Viterbo. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.