Tempo di lettura: 2 minuti
Mancano dal palcoscenico del Teatro Nuovo di Martina Franca dal lontano 17 settembre 1993. Dopo trentuno anni eccoli di ritorno in valle d’Itria con qualche capello bianco ma con la voglia di sempre: far ridere, sorridere e tante volte riflettere sul tempo che scorre. Panta Rei. Il barese Emilio Solfrizzi e il napoletano Antonio Stornaiolo, al tempo Toti e Tata il prossimo venerdì
10 maggio in scena al Teatro Nuovo. Un duo nato a Bari nel 1985 con un grande successo ottenuto sulle reti locali Telebari, Teledue con una satira irreverente, in gra parte legata alla collaborazione con l’autore e regista Gennaro Nunziante. Non si possono dimenticare Rocco Sanguellatte (Solfrizzi) e Freddy inpetto (Stornaiolo) protagonisti de Il Polpo, Duo novembre con l’ultimo poeta morente rimasto: Mino Pausa. Tanti altri di grande richiamo comico. Poi la separazione nel lontano 1998 al termine della trasmissione Love Store, quando Emilio Solfrizzi si trasferisce a Roma. Nel 2000 è protagonista della fiction Sei forte, maestro, con Gaia De Laurentiis. Poi il ritorno insieme nel 2011 per programmare nuove idee con nuove iniziative. Con
“il cotto e il crudo” in Valle d’Itria tornano i due comici storici per eccellenza con le armi dell’ironia, un po’ di leggerezza attraverso pensieri laterali e dialoghi serrati e poesie demenziali per raccontare e raccontarsi in questi tanti anni trascorsi insieme. Fraseggi comici per lasciare il segno e il ricordo di una coppia pugliese ormai divenuta storica per tutto il territorio. Insomma il copione sempre imprevedibile dei due comici porta con sé il racconto profondo e positivo della regione negli ultimi anni. Uno spettacolo per chi ama l’improvvisazione e i salti nel vuoto dell’umorismo. Del resto il palcoscenico è il paese vero. Victor Hugo diceva: “Ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco”. Quando si ascolta Toti e Tata avviene una magia: cuori umani che dal palco fanno battere i cuori di quelli che stanno in sala. Una magia che si avverte da tempo già entrando nella sala del Teatro Nuovo quando si percepisce un’aria diversa tra il fuori e il dentro. È però solo magia perché sentiamo quella forte sensazione di voler essere e non avere.
Oreste Roberto Lanza