Tempo di lettura: 3 minuti
Basta stragi stradali sulla SS100: Non è solo un grido di dolore verso le istituzioni, ma il titolo della manifestazione indetta per il prossimo sabato 27 aprile a Mottola dal Comitato Strade Sicure.Un corteo per sensibilizzare l’opinione pubblica. Ancora un incidente gravissimo a Mottola sulla statale 100 nel pomeriggio di martedì 16 aprile costata la vita ad una madre con il figlio di dodici anni e con il padre ricoverato in gravi condizioni al SS Annunziata di Taranto. Un evento gravissimo a distanza di un mese dalla strage dei giovani calabresi e di una famiglia in gravissime condizioni. Prima ancora, alla fine di novembre, un’altra strage che coinvolgeva 6 persone con 3 militari e un civile morti e due feriti gravi. In dati statistici sono ben nove morti in sei mesi in un tratto di sei chilometri. Nove morti ogni 20 giorni. Il Presidente del Comitato Strade Sicure, Vanni Caragnano, da tempo ha aperto un dialogo continuo con le istituzioni per cercare, soprattutto per la Statale 100, per arrivare a trovare una soluzione definitiva il problema. “Ci rendiamo conto che ogni intervento non sia risolutivo ma dialogare cercando di trovare giuste soluzioni sicuramente
può allontanare lo spettro di un rischio elevato, riducendo la possibilità che su quella strada si corra a raccogliere nuovamente morti”. Queste la prima riflessione di Vanni Caragnano mentre si fanno quattro chiacchiere parlando dell’ultimo incidente mortale. Nei suoi occhi si intravedono preoccupazione ma anche la scintilla di non mollare e di impegnarsi ancora di più. Una manifestazione, quella del prossimo sabato 27 aprile per dire basta, ma anche per dire qualcos’altro, cosa? “Per far comprendere alle istituzioni che siamo stanchi di tavoli tecnici, incontri, istanze e inutili sfilate politiche come se fossero i morti a ricordare loro che si poteva fare qualcosa e ora si deve fare. Non voglio più dirlo solo dal punto di vista tecnica, ormai la questione è chiara: foglio farlo urlare dalla collettività che conosce bene le insidie di quella strada maledetta, che è stanca di percorrerla cercando di evitare di avere la sfortuna di un incidente sperando di avere la fortuna di arrivare a destinazione”. Il suo Comitato da anni è impegnato con le istituzioni anche regionali per rendere sicura una strada che appare da tempo abbandonata e che in certi momenti pare non si voglia risolvere il problema per mancanza di idee vere. È Cosi? È così. in Regione Puglia, durante i primi tavoli tecnici, scoprimmo che già dal piano regionale dei trasporti 2015-2019 l’intervento di ampliamento della 100 era presente ma non si era mai fatto nulla per cercare i finanziamenti ed effettuarli. Poi nel 2016 la Regione Puglia recepì le nostre istanze e intercettò 84mln di FSC a valere sul 2020 per realizzare almeno il tratto fino a San Basilio con la costruzione di una rotatoria. Un iter lungo questi anni che ha portato a far lievitare quel costo di realizzazione ma nel frattempo si arriva al progetto definitivo depositato al MASE per il decreto VIA che ormai è prossimo. Non solo ma convinciamo la regione puglia che va progettato e realizzato anche l’ampliamento del tratto successivo e quindi questo viene inserito nell’attuale prt, orizzonte temporale 2021-2030. Entrambi gli interventi dunque dovevano essere inseriti nel cdp MIT-ANAS 2021-2025, entrambi, con la delibera CIPESS del 21 marzo 2024, sono stati inseriti ma de finanziati, della serie al MIT dicono so che vanno fatti ma vi blocco i finanziamenti per il primo progetto quasi definitivo e non vi do i soldi per il secondo e importante intervento. Ecco perché voglio continuare questa battaglia”. Dopo la manifestazione qual è il passo successivo da fare? “La manifestazione non si fermerà a Mottola ma sarà diretta a Roma. Chiederò nuovamente audizione, questa volta anche ad altri ministeri competenti oltre il MIT. Se continueremo a non avere riscontro ci muoveremo verso Roma. Questa volta basta”. C’è al momento un’unica certezza: Non è più possibile ignorare il grido di dolore dei numerosi ormai familiari delle vittime sulla 100 percepibile nelle comunità interessate direttamente da questi tragici fatti di morte. Il senso di disagio e paura nell’affrontare una strada che dovrebbe essere solo un mezzo di comunicazione per le proprie vite e invece rischia di essere teatro di vite spezzate per sempre. Il Comitato Strade Sicure da anni e più si batte per dare certezza alle parole e concretezza ai tanti impegni delle istituzioni che al momento non hanno trovato un giusto riscontro sul campo.
Oreste Roberto Lanza