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(Adnkronos) – Sono quattordici i civili uccisi e più di 60 quelli feriti, tra cui due bambini, in seguito all'attacco missilistico russo su Chernihiv. Lo ha riferito il ministro degli Interni ucraino Ihor Klymenko. "Ai feriti viene fornita l'assistenza necessaria. La polizia sta effettuando un'ispezione porta a porta delle case danneggiate e sta soccorrendo i feriti. La regione ha organizzato una donazione di sangue", ha scritto Klymenko su Telegram. "Ci sono ancora persone sepolte sotto le macerie" scrive su X il presidente ucraino Zelensky. "Purtroppo il bilancio delle vittime potrebbe ancora aumentare. Ciò non sarebbe accaduto se l’Ucraina avesse ricevuto un numero sufficiente di sistemi di difesa aerea e se la determinazione del mondo nel contrastare il terrorismo russo fosse stata sufficiente". "La determinazione ucraina è sufficiente – aggiunge -. Ci deve essere altrettanto sufficiente determinazione da parte dei nostri partner e, di conseguenza, sufficiente sostegno". 
La mancanza di forniture per la difesa aerea da parte dei suoi partner sta provocando la morte di persone innocenti ha detto anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. "Tre giorni fa in Medio Oriente abbiamo visto in cosa consista una protezione affidabile delle vite umane dai missili – ha detto Kuleba, riecheggiando quanto detto ieri anche da Volodymyr Zelensky -. I partner dell'Ucraina hanno i mezzi necessari per aiutarci a salvare vite ucraine con lo stesso livello di efficienza". "Queste persone innocenti non sarebbero state uccise o ferite se l'Ucraina avesse avuto sufficienti capacità di difesa aerea", ha detto Kuleba. Che ha poi detto di essere grato alla Germania per aver deciso il 13 aprile di inviare l'Ucraina un altro sistema Patriot, sollecitando "gli altri partner a seguire l'esempio durante gli incontri con gli alleati del G7 in Italia questa settimana". Diverse esplosioni sono state segnalate alle prime ore di oggi nella città di Dzhankoi, in Crimea, presso un aeroporto militare. A riferirne è il 'Kyiv Independent' citando account Telegram 'affiliati alla Russia'. A seguito delle esplosioni, secondo quanto riferito, un incendio su larga scala è scoppiato nello scalo. La base aerea di Dzhankoi della Marina russa – rende poi noto la stessa fonte – si trova appena fuori dalla città. Nella base è di stanza il 39esimo reggimento elicotteri della 27ma divisione dell'aviazione.  "La Russia non combatte questa guerra per i territori ma per garanzie e accordi blindati sulla sicurezza. L’Ucraina deve essere assolutamente neutrale". A dichiararlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è Dmitrij Suslov, a capo del Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca e uno dei più ascoltati consiglieri di politica estera del Cremlino, secondo il quale "la situazione delle forze sul terreno è ormai decisamente favorevole alla Russia, che prevale sotto quasi ogni aspetto, armi, soldati, vantaggio dell’iniziativa. L’unico campo in equilibrio forse sono i droni. Questa situazione non è destinata a cambiare neppure nel medio periodo". "Il minimo accettabile per un armistizio sarebbe un ritorno al comunicato di Istanbul dell’aprile 2022, con in più il riconoscimento del controllo russo sui territori conquistati", afferma ancora. "Quel documento stabiliva uno status neutrale per l’Ucraina, quindi la fine di ogni discorso sull’adesione alla Nato e limiti stretti alle dimensioni delle sue forze armate. La Russia chiede una robusta limitazione anche alla collaborazione militare e di intelligence tra Occidente e Ucraina, cioè nulla di quanto accade adesso in termini di forniture d’armi, addestramento, scambio di informazioni. Il Cremlino considera queste precondizioni irrinunciabili per un armistizio. Per questo le chance di una tregua nel futuro prevedibile sono molto basse. Per noi l’Ucraina dev’essere veramente neutrale. Tenere in piedi l’attuale livello di cooperazione tra Kiev e gli occidentali dopo una tregua sarebbe una sconfitta per la Russia". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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