Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Qualcosa si muove, a Francoforte. Resta giugno la data fissata per il taglio dei tassi da parte della Bce ma arrivano segnali chiari che rendono la scelta ormai di fatto metabolizzata dal Consiglio. Al punto che per la prima volta la presidente Christine Lagarde riferisce di una quota di membri orientati ad attuare una riduzione del costo del denaro già nella seduta di oggi. Quasi un'ammissione, quella della presidente dell'Eurotower, da sempre stretta tra flachi e colombe, le due fazioni che si fronteggiano rispetto al verso da dare alla politica economica. "Alcuni membri, sulla base dei dati limitati disponibili, si sentivano abbastanza fiduciosi" sull'andamento dell'inflazione, arrivando quindi a proporre subito di tagliare i tassi. Ma la "grandissima maggioranza" dei membri ha preferito la definizione proposta. Questa: se le prossime valutazioni "accrescessero ulteriormente la certezza che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo, sarebbe opportuno tagliare i tassi". La data viene esplicitata subito dopo. "E sappiamo che a giugno avremo molti nuovi dati e nuove stime".  C'è anche, questa volta, un messaggio per i falchi. Sull'andamento della politica monetaria "la direzione è piuttosto chiara" e cioè per una serie di tagli "ma non ci impegniamo in anticipo" a un percorso predefinito. Lagarde lo dice con una chiarezza non usuale: "Non aspetteremo che tutti i dati tornino al 2% prima di una decisione sui tassi". Anche perché "è inevitabile che alcuni beni e settori saranno ancora sopra il nostro obiettivo" quando si deciderà il primo taglio. Significativa, in termini di comunicazione, anche la presa di posizione rispetto all'eterno dibattito sulla relazione tra le decisioni della Fed e quelle della Bce. Tema che soprattutto i mercati finanziari tendono a risolvere con un legame di causa ed effetto tra quello che avviene a Washington e quello che avviene a Francoforte. "Dipendiamo dai dati, non dalla Federal Reserve": anche se "gli Usa sono un mercato e un'economia notevoli, le due inflazioni non sono le stesse, le due economie sono diverse". Diretto, esplicito. "Non possiamo pensare che quanto succede nell'Eurozona sia lo specchio di quanto succede negli Usa". Qualcuno deve aver convinto Chiristine Lagarde che, senza scomodare i modi e i toni di Mario Draghi, serve, soprattutto in alcuni passaggi chiave, una comunicazione meno ingessata. (Di Fabio Insenga)  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.