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(Adnkronos) – Sono stati oltre mille i partecipanti al Penny & Partners Forum di oggi, l’evento dedicato agli amministratori delegati e top manager di medie e grandi aziende operanti in Italia, protagoniste dell’eccellenza produttiva del nostro paese. Penny Italia, con una chiara visione di 'azienda aperta' e un’attenzione al territorio, ha voluto incontrare le realtà italiane per disegnare, insieme, opportunità di business che creino valore proprio partendo dalla produzione del nostro paese, costruendo e incoraggiando relazioni che sappiano andare oltre il semplice rapporto di fornitura e che si trasformino in partnership, appunto, capaci di generare sinergie e crescita condivisa. Proprio per questo chiaro focus sull’italianità, Penny & Partners Forum è stato inserito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy tra gli eventi 'Giornata nazionale del made in italy' che celebrano e promuovono il fare bene tutto italiano. È stato infatti il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ad aprire l’evento con intervento che ha voluto cristallizzare i principi sui quali lavorare e fare rete per promuovere e tutelare il made in Italy, quali identità, istruzione, internazionalizzazione e innovazione. Il 'creato in Italia' è oggi una realtà che nel suo complesso genera oltre 3.000 miliardi l’anno, con una crescita del 48% dal post pandemia ad oggi, e che oggi vede l’Italia al primo posto dei paesi industrializzati in tema di esportazione del 'made in'. Ideatore e oste dell’evento di networking e incontro, il Ceo Penny Italia, Nicola Pierdomenico, che ha parlato del percorso di Penny e della direzione da seguire già nei prossimi mesi. A conferma del valore nel fare rete, nel momento di plenaria, è intervenuto anche Michael Jäger, membro del board di Rewe International, che ha confermato quanto il made in Italy giochi un ruolo da protagonista, all’interno del gruppo, certo, ma anche più in generale nell’economia europea. “Il vero progresso economico – afferma Nicola Pierdomenico, Ceo & president Penny Italia – non può esserci senza la costruzione di un business responsabile che crei valore condiviso tra le aziende. La passione per l’Italia, per le sue eccellenze, ci spinge sempre più a porci come azienda aperta, che crei con i propri partner relazioni responsabili e sinergiche volte al successo comune, nel rispetto delle risorse, delle persone e dell’ambiente”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.