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Raccontare la città di Bari attraverso le immagini, esplorando le dinamiche sociali e culturali che la contraddistinguono, cogliendone la più autentica ricchezza fatta di diversità e stratificazioni culturali, restituendone un’identità forte e unitaria come sintesi delle sue innumerevoli parti.
Questo è l’intento e la sfida lanciata del progetto Bari Photo Contest – Sguardo periferico, il concorso fotografico rivolto a tutti i fotografi, professionisti e amatori, realizzato e promosso da Cime e dal Comune di Bari, con il sostegno della Regione Puglia ed in collaborazione con il MiC – Ministero della Cultura –Segretariato Regionale per la Puglia, l’Università degli Studi di Bari – Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica, l’Accademia di Belle Arti di Bari e la media partnership della rivista di settore Il Fotografo. Sponsor tecnici: Image Center Production e Foto Diego.
Le periferie, superando la canonica definizione di area esterna rispetto al centro urbano, rappresentano veri e propri crocevia di significati culturali, sociali e storici. In esse si intrecciano storie, identità e aspirazioni dando vita a una tela intricata di esperienze umane e relazioni interconnesse.
La fotografia è un potente linguaggio in grado di catturare e trasmettere questa ricchezza e questa complessità. Attraverso questo strumento si invitano gli autori delle fotografie ad avviare un processo di osservazione della città nella sua totalità, mettendone a fuoco le dinamiche sociali, culturali ed economiche.
Il contest prende il via martedì 9 aprile 2024 alle ore 12.00, con scadenza per l’invio delle candidature alle ore 16.00 del 21 aprile 2024 e, attraverso l’occhio attento di una giuria altamente qualificata, permetterà ai vincitori e ai loro migliori scatti di essere protagonisti di una mostra fotografica collettiva che sarà allestita e visitabile dal 3 al 12 maggio all’interno del Teatro Margherita di Bari.
A giudicare le opere pervenute saranno il fotografo di fama internazionale, già giurato e vincitore del premio di fotogiornalismo World Press Photo, Manoocer Deghati (Presidente di giuria), il direttore di Cime, Vito Cramarossa, la Dirigente dell’Assessorato alle Culture, Turismo e Marketing Territoriale del Comune di Bari, Luciana Cazzola, il Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Aldo Patruno, Dirigente del Segretariato Regionale del MiC per la Puglia, Maria Piccarreta, la Professoressa Associata di Sociologia e Sociologia Urbana dell’Università degli Studi di Bari, Letizia Carrera e la Docente di Fotografia Digitale dell’Accademia di Belle Arti di Bari, Michela Frontino.
Possono partecipare al concorso fotografi professionisti e non professionisti, amatori e semplici appassionati di fotografia che abbiano compiuto il 18° anno di età. La partecipazione al concorso è gratuita ed avviene, entro la scadenza prevista dal regolamento, tramite l’invio all’indirizzo email concorso@bariphotocontest.it di un massimo di 3 opere fotografiche per ciascun candidato, scattate esclusivamente nella città di Bari.
“Dieci anni fa nasceva Cime e, con lei, la prima mostra fotografica di World Press Photo – ha spiegato Vito Cramarossa, direttore di Cime -. Nel frattempo, il Teatro Margherita è stato protagonista della sua evoluzione, trasformandosi da un rudere ad un grandissimo contenitore culturale. E’ qui che ci piace l’idea di ospitare la prima mostra di questo Bari Photo Contest, un progetto arrivato a seguito delle tante sollecitazioni che sono giunte in questi anni dalla stessa comunità di fotografi professionisti e amatori. Oggi la fotografia è un linguaggio che la fa da padrone in società: può essere tanto crudele quanto poetica e delicata nel racconto dell’istante. Raccontare la città in tutte le sfumature è l’obiettivo di questo contest, che riconosce ai fotografi il talento e offre loro la possibilità di godere di un importante riconoscimento, ma anche di poter lavorare al fianco di un grandissimo della fotografia mondiale come Manoocer Deghati”.
A Maria Piccarreta abbiamo chiesto di far parte della commissione che sarà chiamata a valutare le foto in concorso con Letizia Carrera, professoressa di Sociologia dell’Università di Bari, e Michela Frontino, docente dell’Accademia delle Belle Arti, e siamo particolarmente onorati che a presiedere la commissione sia il premio Pulitzer Manoocher Deghati. Ancora una volta protagoniste saranno le periferie, in questi anni al centro di un investimento strategico da parte dell’amministrazione comunale: rivolgiamo l’invito a chiunque voglia offrirci la propria personale rappresentazione della nostra città a partecipare a questo contest, convinti che, da angolazioni diverse e marginali, si possano vedere con maggior chiarezza le cose, come ci ha insegnato Franco Cassano. Con questo concorso vorremmo restituire alla città uno sguardo diverso, che è ciò che abbiamo provato a fare in questi anni, con grande fatica ma con una risposta straordinaria da parte degli operatori culturali e della comunità. Attraverso il coinvolgimento di quartieri diversi dal centro si possono costruire strategie nuove capaci di dar voce e cittadinanza culturale a una platea più vasta e diversificata di persone”.
“Quelle che spesso chiamiamo “periferie” sono state al centro delle politiche regionali e comunali in questi anni – ha sottolineato Aldo Patruno -. Politiche che sono state, e sono, non solo importanti dal punto di vista sociale ma anche perché hanno sempre puntato a mettere al centro la valorizzazione delle identità e delle diversità, cercando di cogliere, come ha insegnato Alessandro Leogrande, la forza dell’identità meticcia che caratterizza le nostre città e i nostri territori e che ne rappresenta il valore più autentico. Questo concorso si inserisce all’interno di un percorso che, in Puglia e a Bari, ha valorizzato la fotografia come una delle forme di espressione più efficaci e moderne, capace di fornire chiavi di lettura per cogliere il senso delle cose. Anche per questo, sono felice di far parte della giuria di questo premio, guidata da Manoocher Deghati, che oltre ad essere un grande fotoreporter è anche un cittadino della nostra regione, e di questo siamo grati e orgogliosi”.
“Siamo molto contenti del grande lavoro e della collaborazione da cui è nato il Bari Photo Contest – ha proseguito Nicola Amoruso -. È un concorso nel quale crediamo fortemente, perché siamo convinti che raccontare Bari attraverso le immagini, con uno sguardo il più possibile ampio, sia un ulteriore modo per dimostrare che tutti i quartieri della nostra città sono egualmente importanti e meritano tutti di essere tenuti in grande considerazione e valorizzati nel miglior modo possibile”.
“Abbiamo lavorato a lungo, a Bari, perché il Teatro Margherita fosse sempre un luogo sempre aperto e fruibile per la città – ha detto l’architetta Maria Piccarreta, membro della giuria di selezione -. In questo senso, aprire questo contenitore ad un concorso fotografico come questo è un invito alla riflessione collettiva, sulla città e sul territorio. Un invito a guardare con uno sguardo nuovo il territorio, offrendo una visione nuova capace di suscitare emozioni ma anche nuove e grandi opportunità per i fotografi coinvolti ma anche per l’intera comunità. Sono quindi onorata di far parte della commissione giudicatrice di questo progetto”.
“Un contest di questo tipo è, a mio avviso, un modo originale e molto interessante per educare le persone, mettendole in competizione in maniera sana per dare loro l’opportunità di tirar fuori il meglio del loro talento – è, infine, il commento del presidente della giuria, Manoocher Deghati -. Il tutto, avviene, in una terra che amo molto: ho conosciuto la Puglia negli anni ‘70 quando ero ancora uno studente e questo territorio mi è sempre rimasto nel cuore. Nel 2014, quando ho deciso di trasferirmi in questa regione, ho appreso per pura casualità che Cime stava organizzando il primo World Press Photo a Bari e, da allora, la collaborazione con questa realtà è stata sempre una bellissima certezza. Sono fiero di essere parte, ancora una volta, di questa squadra e ancora di più nell’ambito di un progetto che considero vincente e molto utile per questa comunità”.