Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
La Juventus batte la Lazio per 2-0 nell'andata della semifinale di Coppa Italia. I bianconeri, in crisi in campionato con una sola vittoria nelle ultime 9 giornate, oggi rialzano la testa con il successo firmato dalle reti di Chiesa e Vlahovic. La formazione allenata da Allegri ipoteca la qualificazione alla finale in vista della semifinale di ritorno in programma il 23 aprile a Roma.  La fase iniziale di studio viene interrotta all'11' dal rigore concesso dall'arbitro Massa alla Juventus per un netto fallo di Vecino su Cambiaso. Il penalty viene però cancellato dal Var: viene giudicata irregolare la posizione di Cambiaso nell'inizio dell'azione, in cui la palla toccata dal laziale Patric non viene considerata una giocata in grado di cancellare l'offside del bianconero. La sfida non decolla, con la Juve che cerca di appoggiarsi alle accelerazioni di Chiesa e la Lazio che chiude gli spazi senza troppi patemi. La monotonia viene spezzata al 39' dal colpo di testa di Luis Alberto: la parabola morbida finisce sulla faccia alta della traversa. Il copione cambia all'inizio della ripresa per merito della Juve, che accelera e sfonda. Al 50' Cambiaso esce dalla propria trequarti e punisce la difesa distratta della Lazio. Imbucata di 30 metri per Chiesa che si presenta davanti a Mandas e di destro non sbaglia: 1-0. Il gol 'stappa' la Juve, che comincia a giocare con maggiore scioltezza e a cercare il fraseggio più articolato. 
Al 64' arriva il raddoppio, con una splendida iniziativa di Vlahovic. Il serbo, innescato da McKennie, entra in area da destra e con un sinistro chirurgico spedisce il pallone nell'angolo basso sul secondo palo: 2-0. La Lazio prova ad alzare il baricentro nell'ultima porzione di gara e va a caccia del gol che lascerebbe apertissima la sfida in vista del ritorno. I biancocelesti non creano nulla, Perin non rischia: 2-0 per la Juve.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.