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Il romanzo “Armistizio” di Elena Mazzocchi racconta soprattutto la storia di due adolescenti, Carlo ed Elia, in un momento di transizione cruciale verso l’età adulta. Questo periodo è caratterizzato da ricerca identitaria, incertezze e precarietà, ma anche da nuove possibilità e scoperte inattese. Carlo ed Elia sono legati da un rapporto fraterno quasi viscerale nato tra i banchi di scuola. Tuttavia il loro forte legame si spezza quando Elia incontra Tina e Simone avviandosi lungo un cammino caotico e sbagliato e viene coinvolto in un vortice di alcol, droga e sesso. Carlo decide di accompagnare Elia ad una festa per ristabilire il loro rapporto di amicizia. Inaspettatamente, durante quella notte, però, Tina perde la vita a causa di un’eccessiva dose di stupefacenti. Questo tragico incidente scuote profondamente il giovane, portandolo a rinunciare agli studi e a porre fine alla relazione con Teresa, la sua fidanzata. Da quel momento trascorre le sue giornate in un isolamento totale nella solitudine della sua camera, lontano da ogni tipo di contatto umano. “Per qualche tempo la vicenda occupò le cronache: la storia della ragazza bella e sbandata uccisa dalla droga durante un rave orgiastico fu seguita avidamente dai lettori, grazie anche alle foto di Tina sorridente e bellissima fornite dalla madre che non si dava pace. Gli amici presenti quella sera furono interrogati uno ad uno. Simone ed Elia vennero chiamati più volte a raccontare quello che era successo, ma non si riuscì a capire chi avrebbe dato a Tina la pasticca letale o se fosse stato un cocktail di droghe e alcol a ucciderla. L’autopsia rivelò anche un difetto congenito al cuore: gli esperti non furono d’accordo se considerarlo la causa determinante, probabile o solo possibile, del decesso, per cui si ritenne di non istituire alcun processo” racconta Elena Mazzocchi. Nelle pagine del suo libro l’autrice descrive con intensità e profondità le emozioni più vere e le esperienze più intense degli adolescenti, ma anche la discesa negli inferi più tetri e oscuri dove il destino beffardo si prende gioco delle fragilità di Elia e soprattutto di Carlo. Attraverso la storia dei due ragazzi, il romanzo di Elena Mazzocchi offre una riflessione profonda sulla complessità della natura dell’adolescenza, mostrando come questo momento di transizione possa essere sia fonte di crescita che di profonda confusione esistenziale.
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