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(Adnkronos) – Non si fermano le polemiche sulla partecipazione di Geolier all'università Federico II di Napoli ma Roberto Saviano non ci sta. Lo scrittore, infatti, con un video sui social, dice la sua. "La domanda è: ma davvero fate? Geolier all'università: qualcuno non è d'accordo?", chiede Saviano che prosegue sottolineando l’importanza del confronto e del dibattito all’interno delle istituzioni accademiche. "Innanzitutto – aggiunge – le università hanno il compito di confrontarsi con l'esperienza, con la complessità. Quindi non devi rientrare in un parametro di bene. Quando si fanno polemiche 'non invitare quello o quell'altro', io ho sempre fastidio. L'università è luogo di scienza, di confronto. Quindi se qualcosa è utile per approfondire, capire, allora ben venga al di là del suo ruolo, del suo significato, del suo profilo". Ma non solo. Saviano si lancia anche in una difesa dell’hip hop, genere musicale di Geolier: "Bisogna spiegare a queste persone, che spesso conoscono molto poco, che l'hip hop è una rappresentazione della realtà" e che gli elementi controversi dei video musicali, come le armi o i testi che trattano temi come il denaro, il sessismo e la droga, "non sono propaganda ma espressioni autentiche della vita di strada".  "Oppure pensate che per fare bene, è necessario mostrare soltanto il bene? Sarebbe facile così. Allora perché dopo la serie di don Matteo non si fanno tutti preti?", incalza Saviano, che conclude: "Il bene non si afferma tramite il bene ma tramite il racconto del male". Non è la prima volta che Saviano interviene sui social a difesa del rapper napoletano. Durante il festival di Sanremo, infatti, lo scrittore aveva duramente criticato i fischi al cantante durante la serata cover e le polemiche sul televoto. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.