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A luglio prossimo compirà ben cinquantatré anni dalla prima apparizione. Stiamo parlando del famoso Fantozzi da sempre interpretato dal grande attore Paolo Villaggio. Proprio nel luglio del 1971 Paolo Villaggio pubblicava il primo romanzo su ragioniere sfigato e perennemente umiliato dall’apice aziendale, i famosi colletti bianchi. Definito da molti il più grande “perditore” di tutti i tempi. Fantozzi se lo dice da solo, con voce bassa: «Ho perso sempre tutto» si sfoga con la moglie. «Ho perso due guerre, un impero coloniale, otto campionati mondiali di calcio consecutivi, la capacità d’acquisto della lira, la fiducia in chi mi governa… Di moglie nelle apparizioni sceniche ne avute due: Liù Bosisio (primo, secondo e quinto film) e Milena Vukotic (terzo, quarto, sesto, settimo, ottavo, nono e decimo film). Nella bellissima sala del Petruzzelli, oltre tremila e cinquecento posti il quarto teatro più grande d’Italia, nell’ambito della quindicesima edizione del Bif&st-Bari International Film& tv Festival, Paolo Villaggio è stato ricordato, omaggiato e in alcuni momenti valorizzato, l’attore che a cui piaceva gustare il panera, un semifreddo al caffè tipico del luogo. L’uomo che adulava l’intelligenza, scrittore e lettore di grandi classici come il boemo Franz Kafka e soprattutto il filosofo Fëdor Dostoevskij. Amico di Ugo Tognazzi, Vittorio Gassmann ma soprattutto del genoano Fabrizio de Andrè: una amicizia fin prima dell’adolescenza. In sala gli amici di sempre: il figlio di Ugo Tognazzi, Ricky Tognazzi, il regista storico Neri Parenti e soprattutto la figlia grande Elisabetta Villaggio.
Un momento di grande emozione, un filo di commozione, e tante risate per i suoi pensieri, detti e pensieri cinematografici ancora oggi forte di una grande vis comica. Ricky Tognazzi non ha potuto non ricordare i grandi pranzi fatti a casa sua, Paolo Villaggio alla fine non andava in albergo ma a casa Tognazzi. Il Ricordo della grande amicizia con Vittorio Gassman, famosa la lettera per il suo compleanno che scrisse a Villaggio: “La nostra è un’amicizia di frontiera: qualche volta ci incontriamo al confine, entrambi ricchi di solitudine vera che l’uno all’altro rende caro ed affine”. Paolo Villaggio ricambiò sempre con una sua vicinanza e una Philia (una amicizia fraterna) soprattutto nel periodo della grande depressione. La testimonianza di Neri Parenti nel ricordare il primo incontro al bar esilarante e di grande emozione. La differenza l’ha fatta la figlia Elisabetta e Piero (una vicinanza fattasi stretta con il padre nel periodo della droga). Elisabetta ha raccontato i tanti momenti privati e l’amore che aveva per la moglie Maura Albites, un amore riservato, dolce durato cinquantanove anni fino alla morte avvenuta il 3 luglio 2017. Per Paolo Villaggio vale quella bellissima frase di Pino Caruso: Per un attore, l’umanità si divide in due categorie: lui e gli altri. Dopo oltre cinquant’anni dalla sua apparizione, Fantozzi continua a ricordarci chi eravamo, chi siamo e, probabilmente, chi saremo ancora. È la grande invenzione di un attore vero.
Oreste Roberto Lanza
(foto di Raffaella Fasano)