Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
Il gentleman Jannik Sinner k.o. a Indian Wells. L'azzurro viene sconfitto nella semifinale del Masters 1000 dallo spagnolo Carlos Alcaraz, che si impone in 3 set e infligge al 22enne altoatesino la prima sconfitta del 2024 conservando il secondo posto nel ranking. Sinner incassa e volta pagina dopo una giornata condizionata dalla pioggia, che interrompe il match per quasi 3 ore.  La foto di Sinner, seduto accanto alla raccattapalle, è una delle immagini del sabato californiano. Il fuoriclasse prende l'ombrello dalle mani della ragazza e la ripara dalla pioggia: tra il tennista del momento e la ball girl va in scena una chiacchierata che dura un quarto d'ora abbondante, prima del rientro negli spogliatoi in attesa del miglioramento delle condizioni meteo. Sinner, dopo oltre 2 ore di battaglia, va al tappeto. Alla fine, la sua analisi è lucida come al solito. "Quello che mi è mancato oggi è che in alcuni momenti ero troppo prevedibile", dice condividendo le riflessioni del coache Darren Cahill.  "Facevo sempre le stesse cose e alla fine questo a livello mentale è pesato. Ho giocato davvero bene nel primo set. Quando ho visto che Carlos era in difficoltà in difficoltà, ho cercato di rimanere solido e non ho provato a farlo muovere nel campo. Quindi sono diventato troppo prevedibile in alcuni punti. Penso che sia la lezione per oggi. Lavoreremo su alcune cose e spero di migliorare. Alcaraz è un giocatore che mette molta pressione e oggi a livello tattico ha cambiato qualcosa", spiega. "Devo tenerne conto se voglio batterlo la prossima volta. Penso che questo sia anche il lato bello e positivo di questo sport. Credo che sia stata comunque una grande partita. Entrambi abbiamo giocato davvero bene. Ci sono stati degli scambi divertenti. Oggi lui ha meritato di vincere e gli auguro buona fortuna per la finale", aggiunge. A livello fisico, qualche acciacco alla fine è emerso: "Ho avuto qualche problema, ma è andato tutto bene fino al terzo set. Poi quando sono caduto, ho sentito un po' di dolore al gomito". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.