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(Adnkronos) – "Parleremo con i ministri di competitività delle imprese del G7 in questo scenario geopolitico complicato, vogliamo parlare di catene del valore di commercio che rimane aperto, di una transizione energetica basata sulla neutralità tecnologica e ovviamente vogliamo parlare di intelligenza artificiale. Il nostro messaggio sarà fermo: c'è un tema di etica, è importante che questo G7 trovi una uniformità di regole, ma non perdiamo l'opportunità che l'intelligenza artificiale può dare in termini di produttività, in termini di maggiore competitività delle imprese, di nascita di nuove aziende e anche di miglioramento di tecnologia e ricerca. Per fare tutto questo serve sicurezza sulle infrastrutture e servono regole condivise”. Così Emma Marcegaglia, B7 Chair, spiega le sfide che dovrà affrontare la riunione Ministeriale su “Industria, Tecnologia e Digitale del G7” in programma il 14 e 15 marzo a Verona e Trento.  In occasione della ministeriale, che si è aperta con la riunione del B7, il più autorevole Engagement Group istituito in seno al G7 guidato quest’anno da Confindustria con il supporto di Deloitte come unico Knowledge Partner, Confindustria e Deloitte hanno pubblicato il B7 Flash, un’analisi approfondita sulle sfide che saranno affrontate nel G7. Per cogliere le opportunità che l’Ai offre serve anche “potenziare le competenze Stem e le competenze digitali” altrimenti per la B7 Chair si rischia di “creare maggiori disuguaglianze”.  Per Marcegaglia, contrastare i rischi che l’intelligenza artificiale può portare è possibile attraverso il rafforzamento della “sicurezza sulle infrastrutture”. Questo è attuabile mantenendo “un coordinamento internazionale” basato anche su “catene locali". E su questo la B7 Chair sottolinea la necessità di avere “regole condivise prima di tutto a partire dal G7 per poi arrivare anche ai i Paesi del G20". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.