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(Adnkronos) – Il Governo Meloni sta lavorando a una legge quadro sul dominio subacqueo. Ad annunciarlo è il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, in un videomessaggio alla fiera LetExpo di Verona. "Stiamo lavorando sulle esigenze che sono emerse, tante in verità, dal Piano del mare, il primo strumento di programmazione di cui si è dotata l'Italia – dice – E' una delle sfide più importanti che abbiamo davanti a noi nei prossimi mesi è una legge quadro sulla dimensione, sul dominio subacqueo che dovrà consentirci di essere tra i primi nel Mediterraneo per dare regole e disegnare un contesto e per assicurare una funzione al mondo dell'alta tecnologia e allo stesso mondo che ruota attorno alla stessa economia del mare. E' una delle tante sfide che dobbiamo sapere affrontare in un contesto nel quale ogni paese che si affaccia sul mare ritiene di dovere legittimamente giocare la propria partita". "La competizione si gioca su un terreno legato alla innovazione – ha ribadito il ministro – , all'ammodernamento, alla celerità di alcuni servizi. Io credo che il Pnrr e le altre risorse del Fondo sviluppo e coesione che stiamo mettendo a disposizione delle regioni siano una straordinaria opportunità per riqualificare la rete, il sistema portuale, il sistema intermodale perché ogni nostro scalo possa avere un ruolo, una dimensione, tutto finalizzato a fare del mare una preziosa risorsa e motivo di traino della nostra economia". "Alcuni scenari sono indecifrabili – ha affermato Musumeci -, altri difficili da immaginare nella loro evoluzione. E inesorabilmente il contesto geopolitico coinvolge l'economia del mare in molte sue sfaccettature. Mentre si lavora per fare chiarezza e per evitare che scelte insensate possano determinare pericolose fasi di stasi nella economia dei paesi interessati al Mediterraneo e al tempo stesso per evitare l'accentuarsi di tensioni internazionali, io mi permetto di ribadire un concetto che ho già espresso in altre occasioni: Noi giochiamo una partita importante, perché coinvolgiamo migliaia di imprese, sempre più presenti alle loro responsabilità e perché ci giochiamo la partita dell'innovazione". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)