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Luca Ward, “la Voce”. Sul Palcoscenico del Teatro Nuovo di Martina Franca è salito proprio lui, il grande doppiatore italiano, oltre che un bravo attore e conduttore radiofonico. La voce di Crowe ma anche di altri straordinari interpreti come Pierce Brosnan, Samuel Jackson, Keanu Reeves, Hugh Grant, solo per citarne alcuni. Il tempo di organizzare la serata e fare un giro negli interni di uno degli storici teatri della citta per raccontare e raccontarsi al pubblico dopo averlo fatto con una recente pubblicazione. Nel mezzo una breve ma allegra chiacchierata prima dell’abbraccio con il pubblico accorso in tanti da ogni parte della Puglia, non solo, per abbracciarlo con lunghi applausi. “il Talento di essere tutti e nessuno” nella giornata del
le donne, che significato può avere? “Diciamo che la festa della donna è puramente casuale. Il talento di essere tutti e nessuno è perché faccio cento ruoli e nessuno. Per cui mi piaceva portare in scena questo spettacolo un po’ per raccontare cos’è il nostro mestiere: un grande casino. La gente questo non lo sa. Aneddoti spiritosi divertenti con cose molto carine. Per questo è giusto che le persone sappiano e soprattutto a 63 anni volevo che le persone conoscessero l’attore per caso quale sono io anche se sono alla quarta generazione. Per questo non lo volevo fare per via del fatto di aver conosciuto tanta sofferenza in questo lavoro. Poi più scappavo e più mi ritrovavo lì e ad un certo punto ho sentito l’esigenza di farmi conoscere come persona e non come personaggio. Perché prima di tutto siamo persone, uomini, padri, figli, fratelli”. Tra lo scrivere, il recitare, fare il doppiatore e che doppiatore, negli anni quali differenze ha colto, quali le emozioni che si provano? “Sono mondi completamente diversi. Il doppiaggio è il mestiere più difficile di tutti. Non c’è spettacolo teatrale, non c’è cinema, non c’è televisione. In Teatro si fanno tante prove poi alla fine qualcosa di buono tiri fuori. Il doppiaggio è diverso: vai non sai cosa devi fare, non sai cosa ha fatto quell’attore, non sai di che parla il film. Vai senza rete quindi ancora più difficile”. C’è un personaggio, tra i tanti che ha doppiato che potrebbe rappresentare questa nostra contemporaneità, il modo di essere e di agire? “Di personaggi straordinari c’è ne sono stati tanti. Il sud Italia in particolare, nella Puglia come anche la Campania, la Calabria, hanno dato veramente i natali a tanti artisti, tanti attori e attrici. Per questo ne potremmo usare a centinaia. Alle giovani generazioni preciso sempre di fare riferimento agli attori del centro-sud Italia perché sono quelli più forti di tutti”. Tra sogno e speranza Luca Ward in futuro cosa intende ancora fare? “Mi piacerebbe cambiare il mondo ma non è possibile. Possiamo tentare di doppiare la parte buona, quella che resta. Anche perché come padre sono molto preoccupato”. Tanti gli applausi. La serata alla fine ha riservato un momento di grande emozione dove il pubblico non ha potuto che riservare applausi per diversi minuti. La circostanza è quando tra i tanti ragazzi chiamati sul palco per doppiare delle famose scene, tra le quali quelle di Via con il Vento e lo storico di James Bond, c’è stata una ragazza ligure che si è fatta oltre mille chilometri per venire ad abbracciare Luca Ward come regalo di compleanno. Una ragazza affetta da danni da una malattia tumorale, diverse volte operata a Pisa. Una giovane vita di appena 47 anni. Luca Ward l’ha abbracciata a lungo ricordando la malattia della figlia. Quando lo spettacolo può raccontare delle vite spezzate, tante storie di coraggio, tante per riflettere. Ma qui ci vogliono dei bravi artisti. Luca Ward da sempre lo è.