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(Adnkronos) – "Siano in una fase di profondo cambiamento. Il Governo ha finalmente intrapreso il tanto atteso 'riordino' del settore e siamo consapevoli che il processo normativo in corso può rappresentare una grossa opportunità per un’azienda come Codere che ha una enorme esperienza a livello internazionale". Ad affermarlo all'Adnkronos è Alejandro Pascual, Regional Manager Europe e Amministratore Delegato Italia di Codere. "Come ha dichiarato qualche settimana fa Gonzaga Higuero, Ceo Codere: l’Italia – sottolinea Pascual – è in una fase di trasformazione e di innovazione rispetto al Settore del gioco. Codere si propone di essere protagonista in questo momento nel quale la professionalità, la competenza e l’esperienza faranno la differenza". "Il mercato italiano ha un grosso appeal per operatori internazionali come Codere in quanto, proprio per la trasformazione in atto e per le sue caratteristiche di mercato molto regolamentato, necessita di un approccio altamente professionale e di una capacità di affrontare e superare le difficoltà. Guardiamo all’Italia con interesse soprattutto nell’ottica di guadagnare maggiore protagonismo nel mercato di domani attraverso sinergie e collaborazioni con soggetti che hanno la nostra visione del futuro".  "Abbiamo aperto – rileva Pascual – da poco la nostra nuova sala di Parma: una struttura concepita secondo i più alti standard di qualità. Spazi studiati appositamente per rendere la permanenza dei clienti la più soddisfacente possibile. Tutta su di un piano, gli interni interamente in vetro per consentire alla luce di attraversare, cucina degna di un ristorante di qualità e un servizio di eccellenza. Il riscontro da parte dei clienti, vecchi e nuovi, ci sta dicendo che la scelta è stata quella giusta. Abbiamo fatto un importante investimento ma siamo certi che la sala ci darà grandi soddisfazioni". "Crediamo nel 'fare sistema'. Da molte esperienze e da molte professionalità non può che emergere il meglio. Il ruolo di aggregatore non ci spaventa, anzi ci stimola. Aderendo ad As.tro., nel momento in cui è stata costituita la sezione Concessionari Adi – spiega Pascual -, abbiamo voluto ribadire quale sia la nostra posizione in merito alla figura del gestore ed al suo ruolo nella filiera: mantenere sempre aperto un confronto costruttivo con tutti i gestori di Adi che in questi anni si sono evoluti verso modelli operativi efficaci e che intendono affrontare i prossimi anni con consapevolezza, consolidare lo scambio con coloro che non intendono abbandonare il campo e che vogliono rimanere protagonisti delle loro aziende per costruire con loro rapporti di partnership e definire insieme la migliore strategia per affrontare le prossime sfide che il Mercato ci pone, arrivando preparati ai vari bandi di gara per l’assegnazione delle nuove concessioni", aggiunge. "Siamo finalmente nella fase del cambiamento. Speravamo che il Governo comprendesse l’esigenza di procedere con un riordino unico, che tenesse insieme il retail e l’on line. Ciò avrebbe consentito un approccio sistemico a 360° e una visione di insieme che avrebbe certamente consentito di affrontare tutte le tematiche spinose in un unico momento. Ma le cose sono andate diversamente ed intanto ci troviamo a dover affrontare il bando di gara per l’on line, con delle caratteristiche sicuramente molto pervasive sia in termini economici che organizzativi e di gestione. Resta comunque una grossa opportunità e la nostra intenzione è di portare avanti il progetto insieme a partner di grande esperienza". "Resta – spiega Pascual – l’attesa per il modello di riordino del fisico, che rappresenta la parte più complessa ed anche quella che attiene al maggior numero di lavoratori. Ricordiamoci che, tra generalisti e specializzati, stiamo parlando di circa 140.000 occupati, un numero di persone per nulla trascurabile e per il quale la definizione di un modello distributivo piuttosto che un altro può fare una grande differenza. La nostra opinione – sottolinea – è che il mercato debba continuare ad essere concorrenziale, lasciando a molti la possibilità di operare, che non debba espungere operatori di esperienza e di grandi capacità a beneficio di pochi gruppi grandi generando un oligopolio". Le Pmi, spiega ancora, "sono la base del tessuto economico italiano e rinunciarvi vorrebbe dire rinunciare a tanta parte di aziende sane, spesso a conduzione familiare, con importanti obiettivi di crescita e di miglioramento". "Nell’art. 13 si parla di misure per la tutela del giocatore e si cita espressamente lo strumento del Registro di Auto esclusione. In Spagna questo strumento esiste da anni e consente di ottenere ottimi risultati. Alle persone iscritte nel registro vengono inibite le attività di gioco attraverso un attento monitoraggio all’ingresso delle sale. Ciò consente di agire sul soggetto in stato di fragilità senza però creare limitazioni ai giocatori sociali che non hanno problematiche di dipendenze. Stiamo portando avanti, insieme ad altri concessionari, la seconda fase di uno studio, condotto dall’Università di Tor Vergata, sull’applicazione anche in Italia di questa misura. Confidiamo che questo, insieme ad altri strumenti predittivi e operativi, possano far superare, tra l’altro, le inutili misure adottate dagli enti locali quali le distanze dai luoghi sensibili".  L'ad Italia di Codere concorda "sulla necessità di una riqualificazione dei luoghi di gioco e crediamo nel valore di una formazione adeguata per gli esercenti. Innalzare la qualità del Settore passa anche dalla responsabilizzazione dell’esercente e dalla conoscenza approfondita del gioco e delle sue implicazioni, da una informazione corretta e da una garanzia di legalità del prodotto offerto. Restiamo dell’avviso che le slot, – sottolinea Pascual – debbano continuare a essere fruibili nei generalisti. Innanzitutto per evitare la recrudescenza di apparecchi illegali ed anche perché dall’assenza delle slot traggono beneficio altri prodotti, anche illegali. Abbiamo già visto come in Piemonte la riduzione sensibile degli apparecchi sul territorio, con la conseguente caduta della raccolta e del gettito erariale, abbia fatto esplodere l’on line e i prodotti di gioco alternativi che continuano ad essere venduti nei generalisti, con più bassa redemption per il giocatore e con una generazione di gettito molto inferiore". Secondo Pascual "i tempi sono maturi per abbandonare la demagogia è guardare obiettivamente la realtà. La pandemia ha evidenziato con chiarezza come a fronte della mancata offerta nel gioco fisico il consumatore si sposti sull’on line, dove, lo sappiamo bene, le distanze non hanno alcuna incidenza e gli orari ancor meno. Lavoriamo insieme alle istituzioni per mettere in campo azioni concrete e chirurgiche per arginare il Dga. Codere ha già siglato due Protocolli di intesa con la Asl di Salerno e con quella di Caserta: abbiamo aperto le porte a chi sa come intervenire in casi di criticità, come comunicare efficacemente con il soggetto fragile e cosa mettere in campo per risolvere. La responsabilità dell’operatore passa da fatti concreti". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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