Tempo di lettura: 4 minuti

(Adnkronos) – "Presidente, può fare una dedica al libro?", "presidente, scattiamo una foto?". Bagno di folla per la premier Giorgia Meloni durante la visita alla Fiera Ortogiardino di Pordenone, dopo la firma del patto di coesione tra governo e regione Friuli Venezia Giulia che ha sbloccato circa 190 milioni per 17 interventi strategici da realizzare nel territorio. Tra selfie, strette di mano e parole di incitamento da parte dei suoi sostenitori, la presidente del Consiglio si fa largo a fatica all'interno dei padiglioni che ospitano il salone per la fiera della floricoltura e della vivaistica.  La leader di Fdi si ferma a sfogliare un catalogo di caminetti ("ne vorrei uno per casa mia"). Prima, durante una pausa caffè fuori al Teatro Verdi, aveva scherzato sulla vasta offerta enologica della Regione: "Certo che venire in Friuli Venezia Giulia mentre faccio la quaresima di vino…". A chi la invita a tornare in vacanza nella regione, la presidente risponde che per lei "la parola vacanza è come l'unicorno: una cosa delle favole…". E a una bambina la leader di Fdi ricorda: "Devi sempre studiare". Nel giorno della festa della donna non potevano mancare le mimose, regalatele insieme a un mazzo di rose dal padrone di casa, il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani, fratello del ministro Luca Ciriani che insieme al collega Raffaele Fitto e al governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga 'scorta' Meloni tra gli stand. Molti visitatori della Fiera fermano la numero uno di Fratelli d'Italia per scattare una foto. Una ragazza, che si presenta come cantante pop, le lascia un bigliettino da visita: "Ti cercherò su internet", promette Meloni. E alla signora di una certa età poco avvezza agli smartphone che non riesce a premere il tasto della fotocamera per il selfie, Meloni dice sorridendo: "Damme qua, che faccio io". "Grazie e auguri alle donne di questa nazione. Continueremo a costruire pari libertà". La giornata internazionale della donna Meloni la festeggia al Teatro Verdi di Pordenone. Quella è la sede scelta per la cerimonia di Firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il governo e il Friuli Venezia Giulia, che sblocca circa 190 milioni di euro per finanziare 17 interventi strategici su capitoli come la messa in sicurezza del territorio e il contrasto al rischio idrogeologico. Sullo sfondo resta l'inchiesta sul dossieraggio, con la premier che esorta il Parlamento ad approvare il prima possibile le norme sulla cybersicurezza. Ma oggi si parla soprattutto dei fondi destinati al Friuli. E quello della prevenzione è un tema centrale nel discorso della presidente del Consiglio davanti alla platea di sindaci arrivati da tutta la Regione e al governatore, il leghista Massimiliano Fedriga (che nel suo intervento ringrazia la premier per la visita): "C'è un tema di coscienza per i politici seri, fare prevenzione" per evitare disastri: "quando c'è un disastro si parla di cosa si sarebbe potuto fare prima, nella coscienza dei politici seri c'è il fare tutto quello che si può perché i disastri non arrivino", scandisce Meloni dal palco. L'esempio citato dalla premier è quello di Fudai, piccolo centro di 3mila abitanti situato sulla costa Nord-Ovest del Giappone che si salvò dal catastrofico tsunami del 2011 grazie al gigantesco muro fatto costruire negli anni '70 dall'ex sindaco della città. Un'opera che era stata duramente contestata dalla popolazione locale ma che, al momento necessario, mise al riparo molte vite. La ricostruzione in Friuli post-terremoto, spiega Meloni, fu un modello "di pragmatismo e operatività" ed "è a quel modello di pragmatismo che questo governo cerca di rispondere".  Per l'inquilina di Palazzo Chigi è essenziale che l'Italia riesca a spendere tutti i fondi di coesione a disposizione. Nella precedente programmazione "su 126 miliardi disponibili erano stati spesi 46 miliardi. Non potevamo più permettercelo", insiste la leader di Fdi. Bisognava "garantire che le risorse venissero spese per le priorità e non per cose secondarie", per questo, sottolinea la presidente del Consiglio, il governo ha introdotto delle norme "per garantire che questi soldi arrivino tutti a terra". Quelle stanziate per il Friuli Venezia Giulia "non sono misure spot", fa eco Fedriga, che rimarca l'importanza di una collaborazione tra i vari livelli istituzionali "al di là del colore politico". Ma è l'inchiesta della Procura di Perugia sui presunti dossieraggi a tenere banco. Meloni non nasconde la sua preoccupazione, a margine della visita a Pordenone: "Abbiamo già fatto un intervento sulle banche dati che è nel disegno di legge cyber, se ci fossero già state queste norme sarebbe stato più difficile fare quello che abbiamo scoperto" e "anche in termini di pene la risposta sarebbe stata più significativa", spiega la premier, auspicando che il Parlamento approvi queste misure "il prima possibile, perché sono norme che a questo punto ancora di più diventano molto, molto urgenti". Un allarme condiviso dal ministro friulano per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, padrone di casa oggi; a chi gli chiede se sulla questione del presunto dossieraggio sono attesi dei provvedimenti da parte del governo, l'esponente di Fdi risponde infatti che il tema potrebbe entrare nella discussione del prossimo Consiglio dei ministri di lunedì.  Nella giornata dell'8 marzo Meloni rivendica quanto fatto dal suo esecutivo sul fronte dell'emancipazione delle donne: "Uno dei dati che mi ha resa più fiera riguarda proprio l'aumento dell'occupazione femminile. Sono fiera che questo governo abbia concentrato" una parte importante delle risorse "proprio sulle mamme lavoratrici". Per la premier anche un omaggio floreale (mimose e mazzo di rose) da parte di Alessandro Ciriani, fratello del ministro Luca. Dopo l'intervento al Teatro Verdi Meloni si concede una breve pausa caffè. Qui la numero uno di Fdi scherza sulla vasta offerta enologica della Regione: "Certo che venire in Friuli Venezia Giulia mentre faccio la quaresima di vino…". E a chi la invita a tornare in vacanza nella Regione, la presidente risponde che per lei "la parola vacanza è come l'unicorno: una cosa delle favole…".  Dopo il bagno di folla agli stand della Fiera, alla fine la premier sale in macchina e va via. Il pensiero è alle regionali in Abruzzo di domenica 10 marzo, appuntamento a cui Fdi e il centrodestra guardano con grande attenzione. (dall'inviato Antonio Atte) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.