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Siamo o siamo stati tutti più o meno dipendenti dai social media; c’è chi ne abusa, chi – un numero esiguo – li utilizza con criterio, chi li ha un po’ abbandonati perché annoiato dalle stesse tiritere, o ancora chi, invece, li ha completamente cancellati dalla propria vita perché ha ravvisato quei lati oscuri che ora, grazie a Mario Moroni, possono essere evidenti a tutti. “La fine dei social. E dopo che succede?” è l’opera di un pensatore acuto, che in questa materia vischiosa ci nuota da un po’ di tempo, senza però farsi tirare a fondo; «da sempre, il mio approccio, con qualunque argomento e su ogni tema, non solo sguazza nel main-streaming, ma ci scava dentro per capire cosa sia vero e cosa fuffa», afferma Moroni, che è già abituato a sezionare le tematiche che più lo interessano: non è un caso che egli sia autore, produttore e conduttore del podcast giornaliero “Il Caffettino”, improntato sul mondo tech, sull’innovazione e sul marketing. Moroni ha analizzato la situazione attuale dei social media, e non ha tratto conclusioni positive e confortanti: che essi siano in crisi lo si poteva già intuire, ma l’autore va oltre l’ovvio e ci offre delle risposte sui perché e sui come di questa decadenza; nell’opera troviamo 42 micro-capitoli proposti in countdown, in cui vi sono perle di saggezza e input di riflessione, accompagnati da immagini fantasiose, citazioni colte e momenti più rilassanti, in cui l’umorismo, anche piuttosto caustico, regna sovrano. L’argomento è molto serio ma l’autore sa trattarlo con leggerezza e ironia, pur non dimenticando di offrire un contenuto valido, che possa essere di orientamento per chi non ha gli strumenti per comprendere lo stato attuale dei social media e la sua posizione all’interno di questo mondo – «I social sono finiti, e da un pezzo. In questo libro vedremo come e soprattutto in che senso sono finiti, saltando a piè pari la cronaca dei rispettivi media, così come definizioni, trucchi, target, tutorial e compagnia cantante (di cui comunque già pullula il web). Ecco perché questo libro, giusto per capirci sin da subito, non serve a capire quale social usare per questo o quell’obiettivo, a che età e in che momento, né indica quali eliminare dalle schermate dello smartphone. Serve (almeno spero che serva) a capire dove siamo, come stiamo, e soprattutto a come possiamo stare». Tra gli argomenti trattati nel testo: i falsi miti nati in ambito social, la condizione della “singolaritudine”, l’avvento delle intelligenze artificiali, i meccanismi dell’engagement e molti altri temi meritevoli di attenzione.