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(Adnkronos) – “Oggi viviamo in una società edonistica e materialistica, dove regna un consumismo sfrenato e una continua creazione di bisogni non necessari. Vediamo i nostri bambini succubi dell'industria del porno, dell'industria della sessualizzazione precoce e dell'industria della droga. La donna, oggi non è forse una cittadina di secondo grado, discriminata al lavoro se vuole essere mamma, considerata come oggetto sessuale dalla pubblicità, dai media e anche dalla barbara pratica dell'utero in affitto, nonchè succube dell'industria della prostituzione e dell'industria della pornografia”. Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, a margine dell’evento intitolato “Famiglia ed Educazione, Capitalismo e Mercificazione”, svoltosi presso la Sala Rossi Monti della Biblioteca Carducci a Città di Castello, Perugia e organizzato da organizzato da Pro Vita & Famiglia onlus e da Persona&Persone. “Negli ultimi anni, vi è una nuova industria della quale la donna è succube ed è l’industria del transgenderismo, per il quale domani ci si può sentire femmina, dopodomani asessuale, maschio o una persona di 72 generi. Questa industria che promuove il transessualismo, il transgenderismo e il percepirsi di un altro sesso, pretende che gli uomini che si percepiscano donne possano avere accesso ai bagni femminili, alle competizioni sportive femminili e alle docce femminili – spiega il presidente di Pro Vita & Famiglia onlus – Tutto ciò è pazzesco, ma continua. E questo governo Meloni che è andato al potere promettendo a centinaia di migliaia di famiglie di intervenire proprio contro le dottrine del gender nelle scuole ma non ha fatto nulla, il ministro Giuseppe Valditara non ha fatto nulla in proposito”. “Ciò che possiamo fare noi è difendere i diritti delle donne e dei bambini, affrontare il male e soprattutto combattere l'ingiustizia. Suggerisco a tutti, infine, di acquistare nelle librerie il libro 'Per amore dei nostri figli', che riassume tutti i mali dei bambini e delle mamme di oggi e le soluzioni che noi possiamo trovare”, conclude.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.