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Il Festival di Sanremo 2024 ha sdoganato completamente, in modo insospettabile, la produzione nazionale indipendente: e’ infatti in questo solco che si inserisce la vittoria di Angelina Mango con il brano La Noia prodotto come ha dichiarato la stessa cantante, figlia del grande Pino Mango e della grandissima cantante Laura Valente, su tutti i media da un’etichetta indipendente, la Tarma Records, e solamente distribuita dal circuito Ada della Warner Music.
Il percorso discografico di Angelina è iniziato ufficialmente nel 2020 con la pubblicazione dell’EP Monolocale, progetto lanciato con l’etichetta indipendente di famiglia, la Disincanto Srl. Si e’ presentata a Sanremo 2024, dopo la vittoria ad Amici nella sezione Canto, con l’etichetta indipendente La Tarma Records, costituita principalmente da donne professioniste del settore.
A cio’ si aggiunge il grande spazio dato anche alle musiche regionali come lo spazio dedicato ai 70 anni di Romagna Mia, un altro storico brano che si inserisce nel circuito della musica indipendente ed emergente, grazie anche all’interpretazione della nuova orchestra romagnola dei Santa Balera, 15 giovanissimi musicisti e10 ballerini con un’eta’ media di 20 anni, e alle musiche napoletane come nel caso di Geolier, tanto che si potrebbe pensare in Rai ad un allestimento di un festival tv musicale in chiave Eurovision Song Contest delle Regioni Italiane.
“Ad Amadeus per questo importante risultato che valorizza le aziende italiane della musica che producono oltre l’80% delle produzioni ma spesso hanno a disposizione solo poche briciole percentuali di visibilita’ sui media tutte a vantaggio delle multinazionali” dichiara Giordano Sangiorgi, patron del MEI e Presidente di AudioCoop, la piu’ importante associazione di piccole realta’ musicali con i suoi 300 associati “vanno quindi i complimenti del circuito della musica indipendente italiana per avere portato sul podio un’esperienza nazionale indipendente, con una presenza al Festival di Sanremo di un 30% di indipendenti, capace anche di colmare il gender gap presente in Italia nel settore musicale, con l’auspicio che sia solo l’inizio di un percorso di valorizzazione in tv e in radio delle aziende nazionali della musica”