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La storica libreria tarantina di Nicola Mandese in via d’Aquino chiuderà, ma non subito. Fonti attendibili indicano probabilmente fine marzo. Lo storico luogo del libro dove sono riposti ricordi, storia e tradizioni della Magna Grecia tarantina chiude le porte alla lettura: quella vera e tradizionale del cartaceo. Nicola Mandese , ormai ottantenne, ha deciso di fare un passo indietro e lasciare che un vero centro vitale della cultura di Taranto, quella che dagli anni Trenta in poi, ha contribuito alla vera metamorfosi del tessuto sociale , culturale ed economico, resti un semplice ricordo. Si chiude soprattutto per le condizioni fisiche dello storico titolare, prima ancora il nonno, che negli anni Trenta apriva le porte al respiro del libro in via De Cesare per poi trasferirsi nello storico centro cittadino di via d’Aquino dove oggi sono allocati oltre duemila pubblicazioni di grandi autori, quelli che hanno scritto per la propria città, nazionali e poeti di grandi generi letterari. Libri che andranno restituiti alle case editrici, molti, di questo si è parlato in un breve incontro in libreria con la signora Vita, collaboratrice da oltre trent’anni con Mandese, probabilmente andranno in donazione in centri culturali e soprattutto alle scuole che bisogno ne hanno tanto in un’epoca in cui leggere fa male alla salute. Resterà nei pensieri di tutti i tarantini, ma non solo, la lunga coda di lettori e lettrici che si formò nel 2020, in piena primavera, in attesa di ottenere una dedica sul graphic novel Baudelaire. Una vera contrapposizione e grande paradosso in un’epoca in cui le file si vedono soltanto nelle farmacie, nei supermercati per non dire negli uffici postali. Fare la fila in un luogo di incontro e scoperta socio- culturale pare che sia la bellezza a farsi verbo. Per non parlare dei tanti salotti letterari creati in pieno centro e vivacizzati da molti amanti della lettura e da tante associazioni culturali che la stessa signora Vita racconta. Una libreria, nel suo impegno culturale continuo per la città, si dimostrò sempre attenta e sensibile anche alla promozione dei diritti umani e cultura di genere. Insomma, si chiude perché è cambiato il modo di leggere o forse di non leggere? Dal cartaceo al virtuale è cambiato anche il modo di acquisto. Non si va più in libreria ma su Amazon. È più facile, costa molto meno. Vuoi mettere una lettura su Kindle invece di sfogliare una pagina di carta? Certo c’è anche la questione dello spazio: dove mettere tanti libri. Ma se le percentuali di chi legge è di uno su tre quello dello spazio è discorso solo accademico. La verità che in molte famiglie manca addirittura un vocabolario della lingua italiana. Ma questo è un’altra storia. Il dramma vero è quello che questo luogo dove si respira aria buona, profumo di storia, di memoria, di identità , verrà sostituito sicuramente da un bar o bene che si voglia pensare da un negozio di abbigliamento mordi e fuggi. Invece la cultura e la lettura resta non scappa mai.
Oreste Roberto Lanza