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(Adnkronos) – “Nel 2013, all'età di 15 anni, per un ordigno bellico della seconda guerra mondiale, una bomba a mano, ho perso completamente la vista e la mano destra. Insieme a me anche Lorenzo, anche lui diventato completamente cieco, mentre il terzo ragazzo, per fortuna, è stato coperto dall'esplosione, quindi ha riportato danni minori. Tutto ciò viene chiamato “L’eredità della guerra”, quando alla fine dei conflitti per decenni, se non secoli, come oggi in Italia, continuano ad esserci ordigni sul territorio che mietono vittime”. Lo ha detto Nicolas Marzolino, consigliere nazionale Anvcg, a margine dell’evento che anticipa la giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, dove l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, che rappresenta e tutela in Italia le vittime civili di guerra e le loro famiglie, ha deciso di rilanciare insieme all’Anci la campagna “Stop alle bombe sui civili” per chiedere con forza che le Convenzioni, i Trattati e le Dichiarazioni internazionali che già esistono per la protezione dei civili vengano estesi, attuati e rispettati.  “Nel 2023 si sono registrati 5 morti e 8 feriti in Italia ed è inaccettabile che a 80 anni dalla fine di un conflitto possano ancora accadere queste cose. Il mio pensiero – sottolinea Marzolino – va alle zone di guerra, in primis alla Striscia di Gaza, dove c'è un massacro in corso e a tutti gli altri teatri di guerra, dall'Ucraina, all'Afghanistan, alla Siria, dove per secoli continueranno ad esserci munizioni a grappolo che continueranno a uccidere, a mutilare le persone, soprattutto i bambini”. Per celebrare la Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, la sera del 1° febbraio, centinaia di Comuni italiani (sono già oggi oltre 120) illumineranno di blu le facciate di Municipi, palazzi o monumenti simbolo esponendo lo striscione “Stop alle bombe sui civili”. La stessa sera, ad illuminarsi di blu, saranno anche Palazzo Chigi, la Farnesina, il Viminale, i principali Ministeri, insieme a Palazzo Madama e Montecitorio e molte Regioni. “Non nego che la guerra non si ferma, ma ad oggi possiamo fare tanto per aiutare le persone che soffrono e per far sensibilizzare e promuovere ai governi e alle istituzioni la vera importanza dell'impegno della pace e la vera importanza della tutela dei civili, perché è inammissibile che oggi il 90% delle vittime nelle guerre siano civili”, conclude Marzolino.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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