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(Adnkronos) – Un inno contro ogni forma di violenza sulle donne che vuole essere "un abbraccio", un sostegno ma anche delle scuse e un invito a reagire: "Se anche solo una persona trovasse il coraggio di denunciare le molestie che sta subendo per me varrebbe più di 10 dischi di platino". Così Marco Conidi, frontman e ideatore dell'Orchestraccia, in un'intervista all'Adnkronos racconta del nuovo singolo 'Quello non era amore'. Una canzone che "tocca le corde emotive" con un messaggio molto forte che sarà protagonista anche della 74esima edizione del Festival Sanremo, dove Amadeus ha annunciato che dedicherà uno spazio al tema della lotta alla violenza sulle donne e ai femminicidi: "Sarei molto felice di poter portare questo brano e il suo messaggio in un palco così grande come quello dell'Ariston, ma l'importante è che se ne parli".  Ogni anno, afferma Conidi, i dati sui femminicidi sono "un bollettino di guerra ed è una cosa inaccettabile". Da qui l'impegno della band folk-rock romana che portano avanti da diverso tempo: "Da 11 anni chiudiamo tutti i nostri concerti con la nostra versione di 'Lella'", il brano scritto e pubblicato nel 1971 da Edoardo De Angelis e Stelio Gicca Palli, "proprio per lanciare un messaggio contro la violenza sulle donne".  E nel brano 'Quello non era amore' si aggiunge anche un altro tassello, quello dell'indifferenza: "vorrei tanto che le persone si mettessero in mezzo. Mi piacerebbe anche far capire che non dobbiamo girare la testa dall'altra parte. Viviamo in un mondo sempre connesso, ci sentiamo tutti collegati, eppure non ci accorgiamo di quello che succede sul pianerottolo di casa". E sulla mancata partecipazione al Festival Conidi afferma: "preferisco glissare ma voglio dire che, oltre a Mara Venier con 'Domenica In', sono molte le trasmissioni che ci stanno invitando perché è una canzone molto sincera" che tratta un tema delicato. Quindi, Conidi afferma: "chiunque pensi che questa canzone possa essere d'aiuto noi siamo pronti ad andare", Festival compreso: "Sono certo che Amadeus farà un festival meraviglioso e penso abbia già i suoi programmi ma se ci volesse sul palco per lanciare questo messaggio noi siamo disponibili. Parto adesso". (di Loredana Errico)  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.