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L’impegno civile del Luce Music Festival e il legame con Erri De Luca e Cosimo Damiano Damato. Dove non arriva la politica arriva spesso l’arte con la musica, il teatro, la poesia a smuovere coscienze e a costruire una coscienza civile. Il Luce Music Festival ha da sempre avuto un’attenzione particolare proprio a quel linguaggio di narrazione raccontando storie poetiche e allo stesso tempo civile e soprattutto grazie alla collaborazione dell’autore Cosimo Damiano Damato e al suo sodalizio artistico con lo scrittore Erri De Luca portando al Luce Music Festival spettacoli che attraverso il linguaggio del teatro-canzone ci hanno raccontato i viaggi dei migranti e le devastazioni delle guerre e la forza della poesia ed il valore degli intellettuali oggi. “La poesia di Erri De Luca – spiega il drammaturgo e regista Damato – è una poesia fisica, nel senso che ci mette tutte le sue fibre in quello che scrive. Con la Fondazione che porta il suo nome e grazie all’impegno della presidente Paola Porrini, dal 2015 dona borse di studio annuali a chi, lungo i percorsi dei flussi migratori ha scelto di restare in Italia per intraprendere o continuare i propri studi universitari. Nel 2021, attraverso un’alleanza creata dalla professoressa Silvia Acocella è stata stipulata un’Intesa con l’Università Federico II e la Comunità di Sant’Egidio – “per il comune impegno a facilitare l’inserimento di studenti meritevoli immigrati, figli di immigrati e profughi nel sistema della formazione superiore italiana, nel rispetto del diritto universale e individuale all’istruzione e nell’intenzione di promuovere i valori del multiculturalismo, della solidarietà sociale e dell’inclusione sociale -e da quando è scoppiata la guerra in Ucraina Erri insieme al suo amico Giacinto Fina hanno acquistato un furgone per portare di persona aiuti umanitari (come gruppi elettrogeni o materie di prima necessità per i bambini) nei paesi devastati dal conflitto. Al Luce Music Festival abbiamo portato qualche anno fa “Se i delfini venissero in aiuto” per raccontare il suo viaggio a bordo della nave di Medici Senza Frontiere impegnata nei salvataggi in mare dei migranti e qualche settimana fa, per l’edizione Winter del festival “Le rose di Sarajevo” ancora un racconto vissuto direttamente da Erri fra l’amicizia con il poeta bosniaco Izet Saraijlic e la guerra in Bosnia ed Erzegovina che ha lasciato ferite profonde a distanza di trent’anni”. Questa è la forza dello spettacolo di teatro-canzone civile riuscire ad essere attuale, parlare al pubblico, accendere quella luce su temi forti che è una delle prerogative del Luce Music Festival. Proprio in occasione dello spettacolo di De Luca e Damato al teatro Traetta di Bitonto il poeta napoletano ha spiegato l’importanza ed il valore della poesia e l’impegno degli intellettuali, parole le sue che ci appaiono più che mai necessarie in questo momento drammatico della nostra storia a cui siamo chiamati tutti a dare un nostro contributo e quello artistico è fondamentale perché a volta tiene compagnia e dona l’occasione di approfondire valori e smuovere coscienze : “Poi ogni tanto qualcuno fa questa domanda, insomma, ma qual è il ruolo di un intellettuale? – spiega De Luca – Visto che ci occupiamo di parole il ruolo supplementare, oltre a scrivere bene le nostre, dovrebbe essere quello di permettere a tutti quanti di avere libero accesso alle parole non solo da dire, ma alle parole che possano essere ascoltate. Difendere dunque il diritto di parola di chi non è ascoltato. Come se uno facesse il calzolaio e volesse aggiungere un impegno civile al fatto di fare bene le sue scarpe. Beh, direbbe faccio in modo che tutti gli altri possano andare in giro con un buon paio di scarpe. Ecco, noi possiamo fare in modo di batterci affinchè chiunque possa andare in giro con un buon paio di parole sue ascoltate”.