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(Adnkronos) – Continua l'assedio di Israele a Gaza. Secondo le ultime notizie di oggi, 29 gennaio 2024, sulla guerra, l'esercito israeliano ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di aver ucciso “decine di terroristi armati di Hamas in battaglie nella Striscia di Gaza centrale” e annuncia che le attività “contro operatori e infrastrutture terroristiche continuano a Khan Younis e Gaza City”. L'Idf aggiunge di aver “localizzato grandi quantità di armi, equipaggiamento militare e risorse tecnologiche” all’interno della Striscia di Gaza, e di aver ucciso “quattro terroristi che si stavano preparando a effettuare un attacco contro truppe israeliane vicino all'ospedale Al-Amal”. L’agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che “decine di civili, per lo più bambini e donne” sono stati uccisi nell’ultimo bombardamento israeliano. Le forze militari israeliane hanno effettuato attacchi aerei intensi e feroci contro il quartiere di Al-Zaytoun, a sud di Gaza City, e l'area di Tal Al-Hawa, a ovest della città, provocando l'uccisione di diverse persone e causando molti feriti. La scorsa notte, almeno 23 civili sono stati uccisi e altri feriti in un attacco aereo israeliano contro una casa abitata.  Un palestinese è stato ucciso in scontri armati con le Forze di difesa israeliane (Idf) nella città di Al-Yamun, a nove chilometri a nord ovest di Jenin, in Cisgiordania, dove era in corso un'operazione militare. La vittima, Zaer Naím Hamo, aveva 21 anni ed è morto per una ferita all'addome, come spiega l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Un palestinese è stato inoltre ucciso, dopo essere stato colpito alla testa, in scontri con le Forze di difesa israeliana (Idf) a Dura vicino a Hebron. Le truppe israeliane avrebbero cercato di arrestare l'uomo, che ha risposto al fuoco e poi è stato ucciso.  L'Austria ha annunciato la sospensione dei finanziamenti all'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri austriaco dopo le accuse di un coinvolgimento del personale dell'Unrwa nell'attacco sferrato da Hamas lo scorso 7 ottobre contro Israele.  Nelle 48 ore successive alle sentenze provvisorie della Corte Internazionale di Giustizia (Cig), Israele ha continuato a uccidere a Gaza tanti palestinesi così come faceva prima. Lo ha scritto su X l’Euro-Mediterranean Human Rights Monitor, precisando che l’esercito israeliano ha ucciso almeno 373 palestinesi – tra cui 345 civili – e ne ha feriti altri 643 nei due giorni successivi alla sentenza su presunti atti di genocidio. “Israele ha anche intensificato i suoi sforzi per affamare i palestinesi e allontanarli con la forza dalle loro case nella Striscia”, ha aggiunto il gruppo. “A dispetto della sentenza della più alta corte mondiale e in violazione dei propri obblighi internazionali, compresi il diritto e i principi internazionali, Israele persiste nel commettere gravi violazioni che equivalgono a crimini di guerra e crimini contro l’umanità, compreso il genocidio contro il popolo palestinese".   Ministri israeliani di estrema destra e appartenenti al partito Likud di Benjamin Netanyahu hanno partecipato a una conferenza sul reinsediamento a Gaza, nella quale il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha affermato che gli israeliani devono “trovare un modo legale per far emigrare volontariamente i palestinesi”. Lo ha riferito il quotidiano Haaretz. Alla conferenza a Gerusalemme hanno partecipato migliaia di persone tra cui il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, così come altri membri della Knesset e del governo di coalizione, rabbini, attivisti degli insediamenti e famiglie di soldati che combattono a Gaza. Nel suo discorso, Ben Gvir ha detto: "Se non vogliamo un altro 7 ottobre, dobbiamo tornare a casa e controllare Gaza. Dobbiamo trovare un modo legale per fare emigrare volontariamente i palestinesi e imporre condanne a morte ai terroristi… Mi rivolgo a te, primo ministro Netanyahu: questo è il momento di decisioni coraggiose". I membri del partito Likud, che hanno parlato apertamente di “emigrazione volontaria” dei palestinesi dall’inizio della guerra, sono tornati sul tema alla conferenza. Il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi ha affermato che in guerra “il volontariato a volte è uno stato che si impone a qualcuno finché non dà il suo consenso”. Il ministro del turismo Haim Katz ha dichiarato: “Oggi, dopo 18 anni dal disimpegno da Gaza, abbiamo l’opportunità di ricostruire ed espandere la terra di Israele. Questa è la nostra ultima opportunità”.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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