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(Adnkronos) – "I social? Per il Paese un'arma di distruzione di massa. Si scrivono stronz… e le persone non sanno quello di cui stanno parlando. E' una vergogna. Bisogna bloccarli. Giovanna Pedretti aveva dato la vita per portare avanti il suo locale. Sappiano tutti come è andata a finire". Così lo chef Gianfranco Vissani dopo il caso della morte della ristoratrice Giovanna Pedretti. E aggiunge: "Mia madre mi diceva sempre 'si ferisce più di penna che di spada'. E così sta accadendo. Chi attacca, critica, giudica, non si rende conto di quello che fa. E fa male. Basta guardare al caso di Chiara Ferragni. Ci prendono tutti in giro".  "Seguo pochissimo i social, ho una persona che se ne occupa, ma per carattere e convinzioni profonde ho deciso di non rispondere per non innescare reazioni a catena. Mi prendo comunque i miei tempi, mi consulto anche con i miei legali, ma la risposta è sempre la stessa. Non passo mai al contrattacco, anzi al contrario tifo sempre per il dialogo, se necessario", dice all'Adnkronos lo chef stellato Antonello Colonna. Secondo lo chef il mondo dei social ha cambiato il rapporto con il lavoro, il modo di rapportarsi al cliente. "In generale – spiega – preferisco il silenzio. Lo ripeto, meglio non replicare. Si dà due volte la notizia".  "Non replico ai social, ma il confronto se costruttivo può essere anche positivo. Può accadere con i nostri clienti. Diversamente quando notizie importanti si apprendono via web, è accaduto allo chef francese Bernard Loiseau: si uccise dopo che alcuni giornali avevano ventilato l'ipotesi di un declassamento da parte della Guida Michelin", dichiara all'Adnkronos lo chef Alessandro Circiello, volto noto dei programmi Rai, presidente della Federcuochi-Lazio. E aggiunge: "Ho molti followers e il confronto con loro è sempre positivo anche per crescere nel nostro lavoro, per migliorare. Do consigli, suggerisco piatti e ricette sempre attraverso dialoghi costruttivi". "Non nascondo comunque – conclude Alessandro Circiello – che quello che viene scritto sui social, se positivo, dà prestigio alle nostre aziende, sostenendole anche dal punto di vista economico".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.