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(Adnkronos) – Patti chiari e amicizia lunga. Dopo il tira e molla della scorsa settimana -che ha portato al rinvio del dl election day per via della norma che avrebbe dato via libera al terzo mandato dei sindaci – domani il provvedimento torna in Consiglio dei ministri. Compresa la norma 'incriminata', che nei giorni scorsi veniva data 'fuori' dal testo in questione, tecnicamente espunta. E invece no: il dl sull'election day torna in Cdm rimettendo in pista la misura che sbianchetta il limite di mandato per i sindaci dei Comuni fino a 15mila abitanti. Ma il nodo politico, spiegano all'Adnkronos fonti di Fdi, andrà sciolto nelle prossime ore, al più tardi nella riunione di domani a Palazzo Chigi, fissando i paletti che anche la premier Giorgia Meloni avrebbe ben chiari in mente. Vale a dire stabilendo che la norma, una volta arrivata in Parlamento, non dovrà aprire la strada al terzo mandato per i governatori: "Non esiste, e questo deve essere chiaro a Salvini e ai suoi", mettono le mani avanti in via della Scrofa. 
Per Luca Zaia, stando almeno a sentire le campane di Fdi, le speranze di ambire al 'terzo giro di boa' sarebbero dunque ridotte al lumicino. O meglio attualmente vicine allo zero. Anche perché, premettendo che Fdi non vuole rinunciare al Veneto nel suo 'bottino' elettorale, la posta Zaia porta con sé altre potenziali grane: "Aprire al terzo mandato – spiegano i beninformati – vorrebbe dire concederlo anche agli attuali presidenti di Campania, Emilia Romagna e Puglia, e dunque rischiare di perdere, e tanto, le prime due: Bonaccini e De Luca potrebbero vincere a man bassa…", il timore che serpeggia. Per questo, gli spazi per aprire al terzo mandato dei governatori sembrerebbero strettissimi. "Non se ne parla -confermano le stesse fonti -: su questo Giorgia non cederà di un millimetro", è la convinzione.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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