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Si è tenuta questa mattina, all’interno del laboratorio urbano Officina degli Esordi a Bari, la conferenza stampa di presentazione di “Africa in Libertà”, l’evento organizzato dall’impresa sociale Manè e Officina degli Esordi, con la collaborazione di Avanzi Popolo 2.0, Kenda Onlus, Libera contro le Mafie – Puglia e Amani Onlus.
All’incontro sono intervenuti Antonio Spera, presidente di Manè – Impresa Sociale, Mimmo Pizzutilo, socio fondatore di Bass Culture e Silvia Ernesto per Kenda Onlus.
L’evento “Africa in Libertà” nasce con l’intento comune di creare un momento di aggregazione e socialità aperto a tutti e tutte in occasione della Coppa d’Africa 2024, il più importante campionato africano che si sta svolgendo in Costa d’Avorio.
«Ma lo sapevate che i giocatori di calcio della nazionale algerina li chiamano i “Fennecs”, dal nome di una piccola volpe specie protetta delle sabbie del Sahara? E che quelli della nazionale della Guinea Bissau sono chiamati “ou djurtus”, dal nome dei cani che vivono esclusivamente nell’Africa subsahariana dove sono anche in pericolo di estinzione. O che quelli della Tunisia vengono chiamate “le aquile di Cartagine” della Tunisia dal nome della città nordafricana nemica degli antichi romani.» afferma sorridendo Antonio Spera, presidente di Manè Impresa Sociale, il quale aggiunge che «L’Africa è nera anche perché avvolta da tante storie che non si conoscono e che nel migliore delle ipotesi diventano al massimo dei luoghi comuni. Insieme ad altre realtà territoriali che hanno aderito all’iniziativa pensiamo esista un diritto all’abitare, non solo come diritto alla casa, ma della città in quanto tale, aprire i propri luoghi e offrire spazi di socialità e convivialità per tutti coloro che ci vivono. Nessuno escluso. Il calcio per questo è un potente strumento, il più serio tra quelli meno seri. Questa iniziativa è rivolta a tutta la cittadinanza, permanente o in transito. Così si dovrebbe definire una comunità: di diritti e Libertà.».
Dal 27 gennaio all’11 febbraio, con doppie partite alle ore 18:00 e alle 21:00, un angolo del quartiere Libertà, l’Officina degli Esordi appunto, si trasformerà nel nostro piccolo stadio di Abidjan per trasmettere le fasi ad eliminazione diretta della Coppa d’Africa. Un’occasione per dimostrare che sono le persone a caratterizzare i luoghi che viviamo e che questi luoghi così possono divenire spazi aggregativi per tutti e tutte. È questo il significato di “abitare il mondo” che l’iniziativa vuole sottolineare, una modalità dello stare insieme che può contribuire a produrre nuove geografie di pensiero e condivisione per un orizzonte di senso comune.
“Africa in Libertà” nasce quindi con l’obiettivo di costruire un momento altro e diverso sul tema dell’Africa, utilizzando il calcio come potente vettore ed elemento aggregante. Manè ha individuato nel laboratorio urbano del capoluogo pugliese Officina degli Esordi lo spazio naturale dove rafforzare l’idea di integrazione e radicamento territoriale, che non può prescindere dall’importante lavoro di rete che lega le persone e i luoghi, per farne una comunità che si muove nella stessa direzione per gli stessi obiettivi.
Il lavoro svolto in questi anni dall’Officina degli Esordi, incrocia l’orizzonte di Manè: integrazione e inclusione sono pratiche e non solo enunciati. “Africa in Libertà” si muove proprio in questa direzione, abitare la città in maniera sempre più inclusiva e offrire spazi di socialità per tuti coloro che ci vivono.
«Siamo lieti di contribuire a questa iniziativa insieme a tante altre realtà, perché va oltre gli stereotipi che mostrano l’Africa solo attraverso il paradigma della povertà, e raccoglie l’interesse dei tanti abitanti della nostra città che provengono da nazioni africane», spiega Mimmo Pizzutilo di Bass Culture e prosegue «Entusiasmarsi per una partita di calcio, come per una festa o un concerto musicali, possono essere occasioni di incontro che abbattono barriere e pregiudizi fra le persone.».
Le partite di calcio saranno accompagnate anche da eventi collaterali, gratuiti e aperti alla cittadinanza, che andranno ad arricchire l’iniziativa. Il 2 febbraio, in occasione dell’inizio della fase dei quarti di finale, nella pausa tra le due partite verrà organizzato un catering a cura del bistrot multietnico Ethnic Cook che farà gustare pietanze della cucina subsahariana e nordafricana. L’11 febbraio, invece, a partire dalle ore 18:00, in attesa del calcio di inizio della finalissima previsto per le ore 21:00, Kenda Onlus presenterà il suo progetto “Generazione Mai Nata” svoltosi proprio in Costa d’Avorio (nelle città di San Pedro, Soubre e Ouragahi), con l’obiettivo di migliorare il sistema di cure materno-infantili, attraverso il rafforzamento delle strutture sanitarie pubbliche a favore delle giovani madri. A seguire “Afrovibes dj set” con le selezioni musicali di Mimmo Superbass.
Con lo stesso spirito con cui Manè svolge la sua azione territoriale di animazione ed inclusione a favore delle persone in situazione di disabilità, anche l’organizzazione di questa Coppa d’Africa risponde ai medesimi principi: l’inclusione o l’esclusione di uomini e donne dipende da come progettiamo l’ambiente intorno a noi. Nessuno nasce incluso o escluso, ma dipende da come costruiamo i luoghi e le nostre città. È l’ambiente, largamente inteso, la vera variabile su cui agire. Socialmente e politicamente.
In foto un momento della conferenza stampa di presentazione (riproduzione riservata)