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(Adnkronos) – "Quelle animali rappresentano la quota di proteine indispensabili per la nostra alimentazione più rilevante e oltre il 55% degli amminoacidi essenziali li otteniamo da carne, latte, uova e pesce. Sostituire questi alimenti non è difficile, è praticamente impossibile. In molti Paesi del mondo vi è la necessità di aumentare i consumi, i quali sono troppo bassi in alcuni Paesi dell'Africa, dove abbiamo una percentuale di bambini che non raggiungono la maturità somatica, la maturità psicologica, proprio per carenza di alimentazione con prodotti di origine animale. Per cui il tema più importante è dar da mangiare a tutti, dar da mangiare bene a tutti e in maniera accessibile. E la carne e gli altri prodotti di origine animale fanno parte di questo paniere". Così all'Adnkronos Giuseppe Pulina, professore ordinario di Zootecnia speciale Università di Sassari, a margine del convegno 'Carni rosse: economia, salute e società. Una riflessione', organizzato oggi a Roma dall'Accademia nazionale di agricoltura per fornire il suo punto di vista sull'intera filiera della produzione di carne rossa in Italia, partendo dal comparto zootecnico fino ad arrivare alle qualità nutrizionali del prodotto e al suo impatto ambientale. "Quando un pregiudizio si insinua in quella che è la narrazione collettiva, è difficile smontarlo – ha detto Pulina – Ci vuole tempo, ma soprattutto ci vogliono le evidenze e noi le evidenze scientifiche le abbiamo tutte". E "se il buon senso prevale a volte sul senso comune", potremmo "ritornare a mangiare ragionevolmente prodotti di origine animale all'interno della dieta mediterranea già ricca di vegetali, perché mangiamo tutto in maniera equilibrata e ragionata", ha concluso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)