Tempo di lettura: 3 minuti
Grande pubblico, grandi risate e applausi meritati. Il comico foggiano Pino Campagna ancora una volta non si è smentito. Con il suo “Io.. Super Terrone”, regia di Dino Pecorella, è riuscito ancora di più ad esaltare le sue doti di grande divulgatore di meridionalità. Con la raffinata comicità e il grande umorismo ha allontanato discriminazioni, disuguaglianze incomprensioni della terra del Sud. Quasi due ore di spettacolo per un viaggio immaginario che ha accompagnato il pubblico per mille e più chilometri lungo tutta la Penisola, mettendo in scena le usanze regionali, le tradizioni popolari, la metamorfosi dei linguaggi comuni e il modo unico di essere italiani.
Nel suo camerino a studiare la sua parte troviamo Pino Campagna che ci accoglie con un sorriso. Da Terrone a super Terrone il passo è breve. Il Sud è cambiato?
“Innanzitutto mi onoro di essere un Terrone anche perché sono trent’anni che vivo a in quel di Milano per questo dovunque vado la mia voce è quella del Sud. Su ogni palcoscenico, da Nord a Sud e Isole, anche in Europa c’è il respiro del mio Sud. Sono le mie radici, la mia identità, la mia storia che non va dimenticata e sempre ricordata”.
Diciamo che la propria storia non si può dimenticare
Vero, la tua terra non la puoi mettere sotto terra. Forse la metti sotto i piedi quando la racconti a casa come a Martina Franca. Solitamente quando da Milano vengo al mio Sud io bacio la terra, la mia terra, proprio come fa il Papa Francesco”.
Dalla Corrida del 1985 a La Sai l’Ultima del 1993 per arrivare sul palcoscenico importante come Zeling. Da comico a divulgatore di meridionalità. Come è cambiato Pino Campagna?
Divulgatore di Meridionalità ancora non me l’aveva detto nessuno. Bel termine. Hai ricordato la Corrida con Corrado, dove arrivai primo ex aequo. Poi anche la vita indiretta con il grande Lamberto Sposini. Poi Paolo Limiti. Poi Zeling nel 2003. Sette anni meravigliosi. Lo Zeling di allora quando era il vero Zeling.
Alla fine Pino Campagna è un comico o un divulgatore di meridionalità?
Divulgatore meridionalista è un termine bellissimo, complimenti per l’invenzione di questo termine. Del resto nel cabaret i testi non sono difficili, ma tante volte ci sono comici banali.
Qual è la cosa che vorrebbe fare di più e più serio in futuro Pino Campagna.
Nel mio cassetto c’è il desiderio di fare un film che resti nella storia. Devo trovare un produttore di quelli seri tipo De Laurentis, Valsecchi. Il mio obiettivo è quello di portare il mio paese al Cinema. Ho già il titolo: Natale a Cerignola.
Lo lasciamo ai suo scritti e ai suoi pensieri in attesa dell’inizio del suo spettacolo. Resterà il ricordo di aver incontrato una persona perbene, un comico che ci crede, che vuol donare un sorriso gentile e libero alla gente, di questi tempi ne ha veramente bisogno. Poi è del Sud , questo non è poco.