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Bravi tutti. Ma Eduardo De Filippo è un’altra storia. Al Teatro nuovo di Martina Franca è andato in scena a 92 anni dalla prima (25 dicembre 1931) “Natale in casa Cupiello”, una delle commedie più conosciute del drammaturgo napoletano, considerata uno dei suoi lavori più brillanti. La compagnia martinese del regista Pasquale Nessa ha provato a metterla sul palcoscenico riuscendo con caparbietà e impegno fino all’ultimo respiro a dettarne movenze, movimenti e particolarità negli atteggiamenti e nel linguaggio rendendola al meglio viva, vispa ed emozionante per molti momenti della rappresentazione, per questo il pubblico non ha mancato di applaudire. Non è stato facile ma tutto il cast con molta umiltà ha cercato di entrare nei personaggi, in particolare di Luca Cupiello e di donna Concetta: nel ricordare che la migliore rappresentazione è stata quella di una grande attrice con nome e cognome, all’anagrafe Giustina Maria maggio in arte Pupella maggio. Meglio ancora l’interpretazione di Tommasino, tante volte rappresentato dal figlio di Eduardo De Filippo, Luca, che sul palco del Teatro Nuovo è andata molto vicina alla realtà scenica teatrale.
L’interpretazione di Ninuccia, molte volte rappresentata dalla grande attrice napoletana Lina Sastri, ragazza, intrappolata tra un matrimonio infelice (con Nicolino) e un amore impossibile (per Vittorio), appare quasi sempre scontenta e malinconica, arrivando talvolta a reazioni furiose, ha avuto tempi giusti sfiorando con disinvoltura quelle dinamiche scritte da Eduardo. Non è facile e non sarà sempre facile per tutti quelli che voglio percorrere la strada di rappresentare una commedia come Natale in Casa Cupiello, ma il cast ha qualità, capacità e voglia di teatro. Questo può bastare perché la prossima sarà meglio della prima. Allora complimenti a Gabriele Santacroce, Francesca Serio, Andrea Angelini, Francesco Argese, Monica Montanaro, Eugenio Caliandro, Gianni Lenoci, Lino Lanna, Donatella Gianfrate, Anna Maria Grippa, Donatella Serio, Giovanni Speciale, Saverio Veccaro, Antonio Tannoia, Rosa Montepaone. All’uscita dal Teatro Nuovo, rammentavo: Se il regista Pasquale Nessa avesse voluto realizzarla cercando di lavorare solo sulla napoletanità, evitando, ad esempio, per Luca Cupiello, di rappresentare a tutti i costi e in ogni misura voce e movimenti di Eduardo, probabilmente saremmo andati molto vicini ad avere una raffigurazione delle scene diversa e adatta ai tempi odierni, perché alla fine importante è sapere trasmettere la morale di una commedia. Il teatro per molti appare questo.