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Ieri 30 ottobre, i lavoratori poligrafici della Gazzetta del Mezzogiorno, insieme alle strutture sindacali territoriali e alla Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU), si sono riuniti in assemblea per discutere della procedura di licenziamento collettivo annunciata dall’editore il 27 ottobre. Questa procedura prevede un significativo taglio occupazionale, una mossa che mette in pericolo l’occupazione di numerosi dipendenti e il futuro del giornalismo locale.
In risposta a questa decisione, il sindacato ha annunciato l’organizzazione di uno sciopero che durerà cinque giorni, dal 31 ottobre al 4 novembre. Questa è una dichiarazione di protesta chiara e forte da parte dei lavoratori, che cercano di difendere i propri posti di lavoro e la dignità professionale.
Inoltre, i lavoratori poligrafici hanno pianificato un presidio fisso nella città di Bari per informare la comunità locale sugli impatti sociali e culturali devastanti di questa azione aziendale. Questa iniziativa è mirata a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione e a cercare un sostegno ampio per la loro causa.
I lavoratori chiedono alla cittadinanza di Bari e delle regioni circostanti, Puglia e Basilicata, di unirsi a loro e sostenere questa lotta per la difesa dell’occupazione e la sopravvivenza stessa della Gazzetta del Mezzogiorno. Questo giornale rappresenta una garanzia di democrazia e pluralismo, e la sua scomparsa rappresenterebbe una perdita significativa per il tessuto sociale e culturale di queste regioni.
La data del 30 ottobre 2023 rimarrà una testimonianza dell’impegno dei lavoratori poligrafici nella difesa dei loro diritti e della libertà di stampa. La solidarietà della comunità è essenziale in questo momento critico per il futuro della Gazzetta del Mezzogiorno e per il giornalismo locale in generale.