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Dopo i successi delle ultime stagioni, con decine di repliche e migliaia di spettatori in tutta Italia, ariva anche a Bari il musical «A Christmas Carol», in una data organizzata da Aurora Eventi: l’appuntamento è venerdì 8 dicembre alle 21, al Teatroteam di Bari, per uno spettacolo che finora ha incantato grandi e piccini. L’allestimento porta la firma della Compagnia dell’Alba diretta da Fabrizio Angelini, in coproduzione col Teatro Stabile d’Abruzzo e la collaborazione della scuola d’arte «New Step».
Ispirato al celebre racconto di Charles Dickens, il musical, nella versione italiana di Gianfranco Vergoni, presenta le musiche Alan Menken che hanno stregato Broadway e le liriche di Lynn Ahrens. Con la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini, in scena un cast di 19 artisti e 9 bambini (che si alternano in tre ruoli), con Roberto Ciufoli protagonista nel ruolo di Ebenezer Scrooge. Le scene sono di Gabriele Moreschi, i costumi di Marcella Zappatore, il disegno luci di Valerio Tiberi, il disegno fonico di Alberto Soraci.
La storia è ambientata durante la vigilia di Natale, nella Londra del 1843, mentre tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge mal sopporta, però, questa festività. Dopo aver cacciato in malo modo tre uomini che gli chiedono un contributo per i bisognosi, Scrooge, chiuso il negozio, si reca solitario verso la sua dimora. Durante la cena, prima di andare a letto, riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, suo vecchio socio, morto sette anni prima proprio la notte della vigilia di Natale.
Lo spirito di Marley è avvolto da pesanti catene alle cui estremità pendono dei forzieri: catene che sono conseguenza dell’avidità e dell’egoismo perpetrati mentre era in vita. Scrooge, spaventato, chiede al vecchio socio come poter evitare la stessa sorte, e Marley gli rivela di essere ancora in tempo per mutare il suo destino. Prima di congedarsi, gli annuncia l’immediata visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l’indole meschina ed egoista di Scrooge, che si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.
«Il personaggio di Ebenezer Scrooge – spiega il regista Fabrizio Angelini –, al di là del semplice racconto e del significato intrinseco della novella dickensiana, potrebbe essere facilmente ricondotto ad una certa tendenza del mondo di oggi: quella dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’essere asociali, pur nell’epoca dei social. Tra un’umanità che va sempre più in fretta, oggi si tende spesso a rinchiudersi nel proprio guscio, nel proprio mondo, con il proprio cellulare e i propri auricolari, per isolarsi da tutto e da tutti. Per questo il monito del defunto amico Marley, che appare a Scrooge nelle vesti di uno spettro proprio per suggerirgli un cambiamento nella sua vita e nel suo carattere, dovrebbe essere un’esortazione per tutti noi, verso un atteggiamento che guardi maggiormente agli altri. Se tutto questo è poi accompagnato dalle meravigliose musiche di Alan Menken, per la prima volta presentate in Italia, allora un messaggio così forte non può che divenire vincente e positivo per farci riflettere, sia pure all’interno di una cornice divertente e di intrattenimento, su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite».