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Non mancano i tocchi di noir nel romanzo di Carlo Colasanti “Il quaderno nascosto” che l’autore ambienta principalmente tra Grosseto e Roma. Le vite dei diversi personaggi che popolano il racconto infatti si intersecano a volte in modo drammatico e del tutto inatteso. Con il suo libro l’autore realizza una sorta di affresco dell’amore in tutte le sue sfumature mostrando nello stesso tempo tutti i sentimenti che l’uomo può provare, da quelli più belli a quelli più abietti.
Bellissimo è il rapporto sentimentale tra Arturo e Serena, entrambi reduci da esperienze personali molto difficili e dolorose. Lui è stato ritrovato in un cassonetto della spazzatura quando era appena nato ed è stato cresciuto da Pina, una donna in là con gli anni che può contare solo sull’affetto dei gatti che sfama. Arturo è un bravo ragazzo, intelligente e promettente, che nutre per la donna che l’ha salvato da morte certa un sentimento fortissimo ed è totalmente ricambiato. “Arturo, crescendo, iniziò a fare qualche domanda sul padre e Pina gli disse semplicemente che era morto per una grave malattia alcuni mesi dopo che lui era nato. Per essere più convincente gli fece vedere le poche foto che ancora conservava di suo fratello. Alle scuole superiori Arturo scelse il liceo classico, dove si diplomò con il massimo dei voti e fu premiato come miglior studente. I professori erano entusiasti del rendimento del ragazzo e a Pina, durante i colloqui con loro, si gonfiava il petto d’orgoglio. Non le importava nemmeno di essere scambiata per sua nonna” scrive Carlo Colasanti nel suo libro.
Serena, invece, è stata voluta ad ogni costo dai suoi genitori. Tuttavia il suo arrivo non ha portato quella felicità che i suoi genitori avevano tanto cercato. La sua nascita infatti segna l’inizio di un periodo molto tormentato che troverà la sua tragica conclusione con l’uccisione di sua madre e la reclusione di suo padre in un istituto psichiatrico. “Serena chiedeva dei suoi genitori, in particolar modo di suo padre, che non vedeva e sentiva mai. Domandava anche di sua madre, ma solo per nutrire il ricordo che aveva di lei e che sbiadiva ogni giorno di più” racconta l’autore parlando della ragazza ormai cresciuta.
Accanto ad Arturo e Serena sfilano tanti uomini e donne nelle pagine del libro “Il quaderno nascosto” che Carlo Colasanti riesce ad arricchire di pathos, rivelazioni sorprendenti e sentimenti forti che scatenano le emozioni di chi legge. Maria Rosaria Grifone