Tempo di lettura: 10 minuti
Cinema, performance, musica, danza, dialoghi e public program, con al centro della scena numerosi artistә, performer, musicistә, studiosә e cineastә provenienti da tutto il mondo. Tra diverse anteprime nazionali che segnano per la Puglia importanti occasioni di incontro con le realtà più innovative, nel campo della creazione artistica e le comunità locali. Tutto questo confluirà nel Bari International Gender Festival (BIG), che si svolgerà dal 3 al 30 novembre 2023 nel capoluogo pugliese: la manifestazione transfemminista di cinema e arti performative giunge alla nona edizione, e dal 2015 si presenta nella città di Bari come un presidio multidisciplinare con l’obiettivo di indagare i temi dell’identità, del corpo e delle relazioni. Sperimentando luoghi non convenzionali e attivando azioni performative per la costruzione di reti e alleanze culturali. Il festival è diretto da Miki Gorizia e Tita Tummillo, è promosso e organizzato dalla Cooperativa sociale AL.I.C.E. (Area Arti Espressive) e presenta un ricco programma di appuntamenti dedicati alla danza, al teatro, alle arti visive, al cinema e alla musica contemporanea, per offrire al pubblico anteprime nazionali e prime visioni a tema queer.
Il BIG è sostenuto dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), Regione Puglia, PACT Teatro Pubblico Pugliese a valere sul Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40/2016 art. 15 comma 3, Comune di Bari, Ufficio Tecnico – Tavolo Tecnico LGBTQI del Comune di Bari, Centro Antidiscriminazioni del Comune di Bari, Medihospes, Centro Antiviolenza – Assessorato al Welfare del Comune di Bari, Ambasciata Olandese e Pro Helvetia.
È realizzato in collaborazione con Fondazione H.E.A.R.T.H., Università degli Studi di Bari «Aldo Moro» – Dipartimento ForPsiCOm, Teatri Di Bari, Teatro Kismet e Fondazione Apulia Film Commission, insieme a una vasta rete di collaborazioni in loco tra fondazioni culturali, enti ed associazioni non profit attive nel campo delle arti e dell’attivismo.
Sarà come sempre un’edizione all’insegna dell’accessibilità e della trasversalità degli approcci che propone format differenti per l’incontro vivo con le comunità di riferimento, diventando un campo d’azione per il pensiero critico e la ridefinizione di ciò che è contemporaneo in un luogo come la Puglia, decentralizzato rispetto ai grandi centri di produzione culturale. Un sogno ad occhi aperti per una città mediterranea, recita infatti “Big Dream”, la parola chiave scelta dai co-direttori artistici per descrivere l’atmosfera che si respirerà a Bari per tutto il mese di novembre.
«Big Dream è un invito a superare il confine labile tra veglia e sonno, un’esortazione a vivere il desiderio. Viviamo un tempo che ci vuole in attesa, in prestazione, fuori dal corpo o nella sua immagine funzionale al sistema. Cosa resta di noi se non recuperiamo l’istinto felice ad agire l’utopia? Siamo partite da questo per orientare le nostre scelte, spesso scomode: abbiamo scommesso in un festival lungo un mese perché il tempo insieme, tra questioni fondamentali, è prezioso; abbiamo diffuso il BIG in tutta la città, coinvolgendo spazi/processo impegnati in attivismo culturale, per lasciare che il pubblico ci possa cercare, desiderare, farsi comunità; abbiamo programmato artistә che propongono indagini deflagranti, che affondano le loro pratiche in corpi posizionati in trame intersezionali; abbiamo immaginato momenti in cui la parola libera diventi circolarità che ci racconta il nostro decidere di essere a Sud e creare nicchie sempre più vaste di autodeterminazione sociale e artistica», commentano Tita Tummillo e Miki Gorizia.
In totale saranno 30 gli appuntamenti, con 50 ospiti nazionali e internazionali, tra cui l’artista musicale Ivo Dimchev, l’attrice Barbara Voghera con Fondazione Lenz, la danzatrice Simone Aughterlony, l’artista visiva Regina José Galindo, l’artista musicale Madalba, l’artista interdisciplinare Rrose.
Quindici I luoghi prescenti tra teatri, sale cinema, palazzi nobiliari, pinacoteche, aule universitarie, castelli, chiese, librerie, spazi indipendenti e polifunzionali. Senza dimenticare una programmazione filmica con visioni selezionate dai più importanti festival internazionali. Vivere il Bari International Gender Festival significa anche immergersi nella realtà di un tessuto architettonico e sociale vibrante e multiforme, approcciare tutte le forme della vita urbana per la fitta rete di partner e luoghi sparsi tra la periferia e il centro della città, e dotarsi di strumenti espansi di percezione del reale, attraverso la visione di opere e artisti e artiste provenienti da Bulgaria, Svizzera, Germania, Cile, Spagna, Inghilterra, America e Italia.
Il programma completo della manifestazione è disponibile su www.bigff.it.
I biglietti degli spettacoli sono in vendita su DICE (dice.fm).
__________________________________________________________________________
GLI HIGHLIGHTS DELLA NONA EDIZIONE: TRA TEATRO, MUSICA CONTEMPORANEA E ARTI PERFORMATIVE
In un palinsesto ricco di appuntamenti a cadenza giornaliera si segnala l’opening della manifestazione, in programma venerdì 3 novembre al Kursaal Santalucia di Bari (ore 21), con il live concert di Ivo Dimchev, artista bulgaro dai molteplici talenti. Per la prima volta in Puglia, Dimchev nel suo concerto-spettacolo rompe con disinvoltura i confini tra generi e pratiche, avvalendosi solo di corpo e voce per ammaliare, protestare e incantare il pubblico del BIG.
Sempre nel campo delle performing arts, c’è grande attesa per «Hamlet Solo» della storica Compagnia Lenz che vede sabato 11 novembre, all’interno della Chiesa di San Gaetano, protagonista della scena Barbara Voghera, interprete delle varie stesure dell’Hamlet della compagnia. La pièce si presenta come un dispositivo drammatico che rivela la natura orfana di Amleto, la sua inevitabile e assoluta solitudine scenica ed esistenziale. L’attrice implode dentro tutti i personaggi, unico strumento “vivo” di una partitura visiva popolata da spettri.
Da non perdere sabato 18, al Teatro Kismet, «Remaining strangers» di Simone Aughterlony, artista neozelandese attiva tra Zurigo e Berlino, che lavora prevalentemente in contesti di danza e performance. Lo spettacolo che porta a Bari conclude la ricerca intrapresa nei precedenti lavori, «Compass» e «Maintaining strangers». È un’indagine sulle pratiche sociali e i fenomeni culturali che riguardano il rapporto fra straniero e ospitante a partire dall’idea di generosità e cortesia, diffuse in Grecia verso chi è lontano da casa. Allo spettacolo segue una conversazione con Caterina Zevola, responsabile della programmazione culturale presso il Dipartimento di arti performative del Palais de Tokyo di Parigi).
Sul fronte della danza, il festival accoglie «Uovo» di Gabriella Maiorino (martedì 28, Teatro Kismet), spettacolo femminista che spinge il limite della visione del femminile sulla scena. Attraverso il corpo, le immagini e il rapporto con l’audience, le performer smembrano regole e divieti, senso comune e abitudini dello sguardo. Sempre sul fronte della coreografia contemporanea si segnala «Error#1» di Martina Gambardella (martedì 21 al Teatro Abeliano), tra le interpreti più intense della nuova generazione di danzatrici italiane, che a Bari presenta un lavoro incentrato sul corpo e i suoi continui deragliamenti, tra lacerazioni e desiderio di farsi plurale.
In campo musicale BIG ospita, tra i tanti, i set di due fuoriclasse dell’elettronica: Madalba (venerdì 18, Officina degli Esordi), barese d’origine che ha conquistato i dance floor nordeuropei con il suo italian touch techno; e nella stessa serata anche Rrose, nome d’arte di Seth Horvitz, artista interdisciplinare californiano con una ventennale carriera alle spalle. Sul palcoscenico Rrose rimane spesso nell’ombra, facendosi chiamare indifferentemente lui e lei, un’implicita interrogazione delle norme di genere e dell’arte, con un pizzico di humour nero.
L’OSPITE INTERNAZIONALE DELLA SEZIONE ARTI VISIVE: REGINA JOSÉ GALINDO
In continuità con l’edizione precedente, anche quest’anno all’interno di Big Dream si sviluppa un focus che unisce performance ed arti visive affidato all’artista Pamela Diamante, sempre in sinergia con la direzione artistica. La sezione, con il patrocinio dell’Assessorato alle Culture del Comune di Bari, ospita una mostra e una performance di Regina José Galindo, artista sudamericana che utilizza il contesto locale del Guatemala, suo paese di origine, per esplorare e denunciare le implicazioni etiche della violenza sociale e le ingiustizie legate alla discriminazione razziale e di genere, gli abusi ai diritti umani e le diseguaglianze nelle dinamiche di potere delle società contemporanee. Da lunedì 6 a giovedì 16 novembre, l’artista sarà protagonista di un talk (nella Sala Convegni della Biblioteca de Gemmis) e una mostra incentrata sulla produzione video dell’artista, che sarà esposta tra l’Ex Tesoreria di Palazzo di Città e la Pinacoteca cittadina per esplorare il tema del corpo come spazio politico.
LA PROGRAMMAZIONE CINEMATOGRAFICA DEL FESTIVAL
Sul fronte delle immagini in movimento, dopo la sua presentazione al Festival di Roma, la sezione cinema del BIG ospita «Orlando, ma biographie politique» di Paul Preciado, manifesto-sogno del noto filosofo che, raccogliendo testimonianza di 26 persone trans e non binarie tra gli 8 e i 70 anni dà voce a chi che non ha ancora riconoscimento e visibilità, politica e sociale (domenica 5, Cinema ABC). Tra le proiezioni in programma, tutte selezionate dai più importanti festival internazionali, anche «Y» diretto da Matea Kovač, «All the colours of the world are between black and white», esordio alla regia di Babatunde Apalowo; «Kokomo City» della regista D. Smith, «Agrilogistics» di Gerard Ortìn Castellvi, film che mettono in luce tematiche legate alla sessualità, al postumano, all’ecologia e la decolonizzazione; «Malqueridas», esordio alla regia di Tana Gilbert, e «Cinque Uomini», documentario di Cosimo Terlizzi, un diario al di là della scena.
IL PUBLIC PROGRAM DEL FESTIVAL E GLI APPUNTAMENTI DEDICATI ALLE SCUOLE
Come ad ogni edizione nel programma non manca spazio per le ricerche teoriche nel public program del festival, grazie a una serie di incontri mediati da esperti ed esperte nel campo delle arti performative e multimediali che diventano importanti occasioni di socialità e scambio di pratiche. Tra i vari incontri, si segnalano «I Dialoghi», a cura di Claudia Attimonelli (docente all’Università degli Studi di Bari «Aldo Moro» – Dipartimento ForPsiCOm), e mercoledì 29 «#prendiposizione», che vede la partecipazione dell’associazione Amleta per una riflessione sul gender gap nel mondo dello spettacolo dal vivo.
«In questo momento – ha detto Grazia Di Bari, consigliera delegata alle Politiche culturali della Regione Puglia – mi sento particolarmente coinvolta da un’iniziativa come il BIG Festival perché proprio ieri, ad Andria, un minorenne ha denunciato di essere stato inseguito, ingiuriato e malmenato nel centro cittadino, nell’indifferenza generale. Questa notizia ci fa capire che abbiamo ancora tanto da fare per cambiare la società e che, per farlo, dobbiamo cominciare dalle periferie, dove possiamo incontrare ragazzi e ragazze che hanno abbandonato la scuola e che, probabilmente, non hanno gli strumenti per comprendere i linguaggi dell’arte e della cultura. Questo è un appello che rivolgo soprattutto a me perché rappresento un’istituzione che, da otto anni, non riesce ancora ad approvare la legge regionale sulla omolesbobitransfobia».
«Iniziative come il BIG Festival – ha proseguito la consigliera – ci possono fare da guida perché, attraverso strumenti illuminanti, ci aiutano a capire come intervenire. Io ringrazio l’organizzazione del Festival per il lavoro che fa, perché ci aiuta a essere orgogliosi del nostro territorio, che diventa un punto di riferimento per altri territori, e perché lo fa al Sud, dove ogni cosa comporta più fatica. State gettando moltissimi semi, ma noi dobbiamo fare in modo, tutti insieme, di seminare anche nelle aree dove raccogliere sembra più difficile e dove le diversità sono purtroppo vissute ancora come una vergogna».
Biglietti per le proiezioni dei film:
Botteghino del Cinema ABC
Singola proiezione: € 6
Intera programmazione cinematografica giornaliera: € 10
Biglietti per performance / musica / teatro / danza Prevendite sulla piattaforma DICE (dice.fm):
Ivo Dimchev € 10 + prevendita
Capaccioli/Palandri – Dreams about Dying € 8 + prevendita
Playgirls from Caracas € 8 + prevendita
Regina José Galindo – La comida está fría € 5 + prevendita
Muta Imago – La frontiera € 8 + prevendita
Valrosso – Biografia di un corpo € 8 + prevendita
Fondazione Lenz – Hamlet Solo € 8 + prevendita
Define Chris € 5 + prevendita
I. P. Lorusso – Body Shaping € 5 + prevendita
IAC – Una disubbidienza straordinaria € 8 + prevendita
Kyotolp € 5 + prevendita
S. Aughterlony – Remaining Strangers € 15 + prevendita
MadAlba € 10 + prevendita
Gambardella – ERROR € 8 + prevendita
Gambardella – MUTE € 8 + prevendita
Borzillo – Under the Influence € 8 + prevendita
Giannini – Cloud € 8 + prevendita
Arcadia € 8 + prevendita
Morandini – Idillio € 8 + prevendita
Rrose € 10 + prevendita
Maiorino – Uovo € 10 + prevendita
Radio Rubedo € 8 + prevendita
Arno Schuitemaker – If you could see me now € 10 + prevendita
St.Robot – LaRoboterie (closing party) € 5 + prevendita
ABBONAMENTO BIG DREAM: € 80 + PREVENDITA