Narrare storie d’impresa attraverso la letteratura, il teatro, il cinema, le arti visive e il design. Per affascinare con degli storytelling che incrocino il mondo culturale, capace di intravedere creatività, autenticità e interazioni con i problemi e le sfide che il mondo dell’imprenditoria gestisce quotidianamente. Questa, ed altro ancora, sarà la «mission» alla base della seconda edizione della Biennale dei Racconti d’Impresa, organizzata e promossa dal Club delle imprese per la Cultura di Confindustria Bari e BAT, con la collaborazione e il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia UFFICIO III – Ambito Territoriale per la Provincia di Bari, e il patrocinio di Comune di Bari, Università degli Studi di Bari «Aldo Moro», Università LUM «Giuseppe Degennaro», Politecnico di Bari. Una manifestazione – inserita all’interno della XXII Settimana della Cultura d’Impresa di Confindustria – che vuol essere occasione di incontro tra le imprese e un ampio pubblico trasversale, per sensibilizzare e coinvolgere sui temi culturali, economici, produttivi e sociali che ruotano attorno all’universo del «fare impresa».
La rassegna pone in atto gli obiettivi per cui è nato il Club delle imprese per la Cultura, aggregazione informale di imprese di diversi settori e dimensioni (tutte iscritte a Confindustria Bari e BAT), riunitesi per ideare e realizzare progetti culturali collettivi che abbiano una ricaduta positiva sul territorio, rafforzando il legame fra questo e l’imprenditoria locale. Partner dell’iniziativa «Scaffsystem», «Xcatola», Spazio Murat e «Archeoplastica».
La seconda edizione della Biennale dei Racconti d’Impresa – BRI, la cui attività si svolgerà da sabato 4 novembre a martedì 28 novembre a Bari (ed anche in provincia), avrà come tema principale le «Generazioni». Un concetto dai molteplici significati e che investe una parte fondamentale delle attività di un’impresa: generazioni innanzitutto intese come storie legate ad aziende familiari, e alla capacità di custodire e tramandare i saperi d’impresa, ma anche alla possibilità di restare e di perpetuarsi, rigenerandosi.
«Generazioni» sta anche per generatività sociale, un’azione socialmente orientata, creativa, connettiva e responsabile, capace di impattare positivamente sulle forme del produrre, dell’innovare, del prendersi cura, dell’organizzare e dell’investire, immettendovi nuova vita. «Generazioni» indica anche l’impresa che resiste nel tempo, con la capacità di cambiare e di adattarsi alle condizioni esterne, vivendo appieno il proprio tempo.
L’inaugurazione si svolgerà sabato 4 novembre, alle 18, nello Spazio Muratdi Bari, con la mostra «Saperi visibili: un secolo di packaging del made in Italy», nata da un’idea di Chiara Alessi, Ettore Chiurazzi, Giusy Ottonelli, Maria Laterza e Graziano Bianco. L’esposizione – curata da Chiara Alessi – è un percorso attraverso venti oggetti di impresa con cui interagiamo quasi ogni giorno. Un racconto di progetti e brevetti e prodotti che appartengono al nostro tempo, a partire dai primi del ‘900 sino ad oggi.
La mostra ha l’obiettivo di raccontare l’impresa italiana attraverso i suoi oggetti e le loro storie: per un’indagine su come siano stati concepiti, spesso insieme alle novità tecnologiche e allo studio dei nuovi materiali intervenuti nei processi, e come hanno attraversato il secolo scorso, al fine di raccontare cosa vi sia dietro il fare impresa. Senza dimenticare l’evoluzione sociale e culturale degli italiani, la storia della comunicazione e le ricadute sugli atteggiamenti di consumo.
Lungo un allestimento concepito in modo lineare, realizzato con scaffali industriali utili a richiamare il contesto d’impresa, si dipanano tra oggetti, racconti e materiali pubblicitari, i packaging di Bacio Perugina, le plastiche Pirelli, la lampada Parentesi di Flos progettata da Castiglioni e Manzoni, le confezioni di pasta Barilla, le sorpresine del Mulino Bianco, la bottiglia del Campari Soda di Fortunato Depero, la Coppa del Nonno di Motta disegnata da Gregorietti, Il packaging dei panettoni Galup e delle Pastiglie Leone, la confezione del Bialcol di di Giovanni Sacchi, i vasi da contenitori riciclati di Enzo Mari per Alessi, il packaging dei dischi «La voce del padrone» di Bruno Munari, la rete da cantiere Gigan (oggi Dragon), il packaging su misura ideato da Panotec, il kit di programmazione Arduino di Massimo Banzi. Tutte invenzioni italiane fatte da imprese del nostro Paese diventate celebri in tutto il mondo, che testimoniano la creatività dell’impresa e dei designer italiani.
«Saperi visibili» vivrà anche di tre eventi collaterali, sempre nello Spazio Murat: l’11 novembre in un talk con Nicoletta Picchio (direttrice della collana «Bellissima», ed. Luiss University Press) e Giovanna Mancini (autrice del libro «Icone. Mito, storie e personaggi del design italiano»), insieme al critico d’arte Marilena Di Tursi; il 17 novembre con un laboratorio (in collaborazione con Spazio Murat) e il 28 novembre con l’incontro dal titolo «Il museo e la comunità operosa», in cui l’esperto di turismo e marketing territoriale Antonio Prota dialogherà con Anna Gennari (Museo del primitivo) ed Ettore Ruggiero (fondatore della rete «Make It in Puglia»).
La sezione letteratura della Biennale – «Storie d’impresa» – sarà declinata in tre presentazioni di libri in alcuni istituti scolastici (in matinée, alle 10), ed altrettanti incontri pomeridiani con l’autore, nella Libreria Laterza di Bari (alle 18). Gli studenti, a cui saranno forniti per tempo i libri in lettura, discuteranno con gli scrittori su esperienze e ruolo delle imprese, motore narrativo dei volumi proposti.
Si parte il 7 novembre, nel Liceo Artistico «Pino Pascali» di Bari, con la presentazione di «Al di quà del fiume. Il sogno della famiglia Crespi» (Ed. Nord), di Alessandra Selmi; l’autrice interverrà poi nel pomeriggio alla Libreria Laterza, in dialogo con Alice Scolamacchia e Claudia Delle Foglie. Il libro racconta il sogno di Cristoforo Crespi di costruire, in un triangolo di terra delimitato dal fiume Adda, un cotonificio all’avanguardia e soprattutto un villaggio per operai come non si era mai visto in Italia.
Si prosegue il 10 novembre, nell’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “Padre A. M. Tannoia” di Corato, con «L’album dei sogni» (Ed. Mondadori) di Luigi Garlando e il dialogo pomeridiano dell’autore con il giornalista Lino Patruno. Il libro narra di una saga familiare che ha per protagonista la famiglia Panini, che ha costruito un impero sulle celebri figurine calcistiche.
Il 15 novembre l’appuntamento è all’Istituto Professionale “De Nora Lorusso” di Altamura, con «La modernità malintesa. Una controstoria dell’industria italiana» di Giuseppe Lupo (Ed. Marsilio): l’autore interverrà poi nel pomeriggio, con il giornalista Oscar Iarussi e il Presidente di Confindustria Bari e BAT Sergio Fontana. Un viaggio alla scoperta della narrativa di fabbrica, dagli anni Trenta del secolo scorso a oggi, dal sogno di Olivetti all’odissea dell’Ilva.
Quanto al teatro, l’appuntamento si svolgerà domenica 12 novembre, alle 18, al Teatro Kismet di Bari con una prima assoluta, una coproduzione tra Teatri di Bari e Compagnia Malalingua: «Tre viaggi. Storia in tre quadri più uno», per la scrittura e regia di Marco Grossi (con in scena lo stesso Grossi insieme a Marianna de Pinto, Pietro Naglieri e Augusto Masiello) è una pièce che partendo da una storia vera, racconta una moderna versione di Davide e Golia, in chiave aziendale. Nella trama, due giovani imprenditori del Sud Italia, marito e moglie, si confrontano con le logiche di una multinazionale dell’alta finanza: la vicenda si sussegue tra colpi di scena e ribaltamenti, in cui l’unico punto fermo sarà il rapporto profondo che lega i due protagonisti. Lo spettacolo sarà replicato lunedì 13 novembre, alle 10 sempre al Kismet, per le scuole (per informazioni: clubcultura@confindustria.babt.it).
Anche la sezione dedicata al cinema e all’audiovisivo sarà un tassello prezioso della seconda edizione della Biennale dei Racconti d’Impresa: il 18 novembre il luogo prescelto è l’AncheCinema di Bari, con una maratona di film d’impresa, in collaborazione con il «Premio Film impresa» di Unindustria e il centro di arte, impresa e cultura «Aiku» dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Con l’introduzione di Fabrizio Panozzo e il coordinamento di Silvana Kühtz. Una giornata che vuole rimarcare come il film d’impresa possa diventare un potente canale di promozione e conoscenza, capace di avvicinare i giovani all’azienda e ispirare i loro sogni.
Il 19 novembre, alle 10, ci si sposterà poi negli spazi dell’azienda Bridgestone di Modugno, con un laboratorio sulla narrazione d’impresa intitolato «Esplorare il potenziale dell’audiovisivo: comunicazione, arte e impresa», condotto dalla regista Raffella Rivi.
Tutti gli appuntamenti in programma della manifestazione sono gratuiti, info, dettagli e prenotazione degli eventi su biennaleraccontiimpresa.org.
I Soci delClub delle imprese per la Cultura di Confindustria Bari e BAT
Ada Travel, ANCE Bari Bat, AncheCinema, Bridgestone, Caradonna Logistics, CARUCCIeCHIURAZZI, Molino Casillo, Exprivia SPA, Farmalabor, GIUS. LATERZA & FIGLI, Happy Network, Howden Assiteca, Icam, Impresa Edile Garibaldi Fragasso, Masmec, Meeting Planner, Oropan, Planetek Italia, Progeva, Retegas Bari, Sezione TIC, Sezione Meccanica, Teatro Kismet, Terme Margherita di Savoia, Tersan Puglia & Sud Italia, Tecnologie Diesel.
Giornalista, traduttrice e appassionata di lingue , culture e tradizioni straniere. Moda e viaggi i suoi hobby preferiti, indirizzati sul target baby e junior da quando è diventata mamma. Solare, dinamica, problem solving e multitasking le qualità che caratterizzano la sua vita quotidiana.