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Quattromila spettatori “spalmati” su un totale di 48 appuntamenti suddivisi tra 26 location, per un totale di oltre 50 ore di musica che hanno visto protagonisti 72 artisti provenienti da varie aree del mondo; 46mila account raggiunti, con migliaia di interazioni e contenuti condivisi su Instagram a raccontare la bellezza incontenibile di Lecce e di tutte le sue sfumature.

Le cifre dimostrano insomma che è stata un grande successo anche la seconda edizione di Piano City Lecce, festival pianistico internazionale organizzato dall’associazione Icon Radio Visual Group aps  e diretto artisticamente da Andrea Mariano, andato in scena in città – e non solo – nel weekend tra il 15 e il 17 settembre scorso. Grande consenso, infatti, registrato sia in termini di presenze che di gradimento da parte del pubblico, che ha apprezzato ancora una volta tanto il livello altissimo di artisti e qualità musicale messo a disposizione gratuitamente dal festival quanto l’originalità delle soluzioni logistiche proposte.

Presi letteralmente d’assalto gli appuntamenti con Noemi al Parco Archeologico di Rudiae, gli house concert, le esibizioni a Borgo Pace, Piave, San Ligorio e San Nicola, periferie della città che hanno costituito parte integrante del festival, molto apprezzato come già visto anche sui social.  Così, a distanza di una settimana, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini: “La seconda edizione di Piano City Lecce è stata un successo: pubblico numeroso e soddisfatto, programma musicale di altissima qualità, luoghi scelti con cura e sempre scenograficamente suggestivi. Lecce è una città bellissima di per sé, ma la ricerca del perfetto connubio fra pianoforti e contesto è uno dei punti di forza di questa manifestazione, organizzata da Andrea Mariano, Alessandro Polito e dal loro staff L’aver scelto di portare la bellezza della musica in spazi inconsueti, lontani dal perimetro della città storica, alla scoperta di luoghi non meno suggestivi come i nostri borghi, Borgo Pace, Borgo San Ligorio, Borgo San Nicola e Borgo Piave, è in perfetta coerenza con il processo politico che abbiamo portato avanti in questi anni di trasformare le periferie in quartieri e riconoscere servizi, diritti, bellezza ovunque. Inclusa quella della musica”.

Redazione

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