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African Fashion Gate e LABoratorio d’Impresa 5.0 hanno avviato il progetto HeartH a favore dell’inclusione nel mondo della moda. Nicola Paparusso, fondatore di African Fashion Gate APS ETS e del premio La Moda Veste la Pace che negli anni è stato conferito a Giorgio Armani, Valentino Garavani, Vivienne Westwood e ad altri esponenti della moda, da sempre sviluppa iniziative culturali e interventi concreti contro il razzismo, la discriminazione e l’esclusione nel mondo del fashion mentre il LABoratorio d’Impresa 5.0, società benefit nota anche come John Bosco LAB, è un “valorizzatore” di creatività progettuale, di intraprendenza e di cultura di impresa. Il JB LAB, forte del contributo di valore dato dal dialogo con professionisti, imprenditori e aziende sia del territorio sia nazionali, mette a disposizione le migliori competenze “a servizio” dei giovani per stimolare i talenti di ciascuno.
Dall’unione di queste due importanti realtà sono nati il progetto HeartH e l’App HH. HeartH, che sarà operativo dall’autunno 2023, si occuperà anche di Data Processing per l’analisi delle segnalazioni di discriminazione, produrrà report e statistiche legate a questo tema e destinate alle istituzioni nazionali ed europee, all’editoria e al mondo accademico utilizzando tecniche di Analytics e metterà a punto piani di intervento e di remediation per indirizzare le evidenze di disagio sociale che emergeranno. Strumento fondamentale per avere una fotografia precisa del fenomeno discriminatorio, HeartH verrà utilizzato anche per monitorare questa problematica nel mondo della moda che ha un contesto lavorativo internazionale in tutta la filiera.
L’App HH è invece uno strumento per raccogliere le segnalazioni di fenomeni discriminatori di qualsiasi tipo nei confronti delle persone. L’APP, concepita per smartphone e web, è implementata con tecniche di chatbot basate sull’Intelligenza Artificiale ed è stata sviluppata da una società formata da ragazzi poco più che ventenni che collaborano con il LABoratorio d’Impresa 5.0.
Nicola Paparusso evidenzia: “Lo studio dei fenomeni discriminatori in genere, ed in particolare nel mondo della moda, è da sempre l’obiettivo principe di African Fashion Gate. È una sfida non solo per noi, ma anche per la statistica ufficiale date le dimensioni e la complessità del tema. AFG ha realizzato nel tempo numerose indagini per rendere visibili questi fenomeni e per studiare le diverse espressioni dei processi di discriminazione utilizzando differenti strumenti metodologici. HeartH, innovazione unica nel suo genere per la lotta alle discriminazioni, è il frutto della sensibilità e del talento di due ragazzi cresciuti in un oratorio salesiano di Verona e guidati da una struttura con la quale collaborano. HeartH si avvale quindi dell’Intelligenza Artificiale, ma anche di un cuore umano”.
Barbara Bianconi, responsabile del LABoratorio d’Impresa 5.0, sottolinea: “Il tema dell’inclusione sociale per realizzare una cittadinanza responsabile è da sempre uno dei focus del Sistema Educativo Preventivo che guarda al rapporto tra l’impatto educativo offerto ai giovani e il suo riflesso per il bene della società. In John Bosco LAB ci impegniamo affinché tale Sistema trovi significati aggiornati con i nostri tempi: siamo infatti convinti che i percorsi lungo i quali trovare le forme di contrasto ai fenomeni di esclusione, discriminazione e razzismo debbano partire da un modello che sia inclusivo verso i giovani e li renda protagonisti. Come immaginavamo, i ragazzi hanno accettato con entusiasmo la sfida proposta da Nicola Paparusso, sapendo di poter contare su tutta la struttura del LABoratorio d’Impresa John Bosco, e siamo davvero orgogliosi del risultato raggiunto”.