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Negli Stati Uniti dicono che logistic is power perché credono molto nelle potenzialità del settore, specie in tempi di transizione ecologica e industriale. Ma anche in Italia il settore è in forte espansione, come emerso ieri sera a Manduria nel corso dell’evento organizzato da Alis (l’associazione logistica dell’intermodalità sostenibile) sul tema «L’Italia protagonista dello sviluppo euro-mediterraneo» nella masseria Li Reni del giornalista Bruno Vespa.
I numeri, d’altronde, sono eloquenti: nel 2023 i soci di Alis – che aggrega 2200 imprese per complessivi 78 miliardi di fatturato – hanno tolto dalle strade italiane 6 milioni di camion, per complessivi 143 milioni di tonnellate di merci, mettendoli sui binari o sulle autostrade del mare e evitando così l’emissione di 5,4 milioni tonnellate di Co2 e, dato ancora più interessante, generando un risparmio di 7 miliardi di euro per famiglie e imprese grazie alla intermodalità.
«La logistica intermodale è finalmente un settore sotto i riflettori anche in Italia – ha spiegato ad LSDmagazine Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale di Alis – perché c’è sempre più maggiore consapevolezza rispetto alla sostenibilità economica, sociale e ambientale assicurate dal trasporto intermodale. Ultimamente c’è stato un grande recupero sulle infrastrutture ma il gap rispetto al’Europa e tra le aree del nostro stesso paese è ancora troppo grande, servono interventi importanti per valorizzare le aree portuali per gli interscambi, va dato grande impulso alle Zone economiche speciali, le Zes, che possono diventare punti nodali per la logistica del futuro».
Il mondo del trasporto intermodale sta incontrando nuove forme di energia ma c’è ancora tanto da fare. «Stiamo investendo – ha spiegato Di Caterina – sulla sostenibilità del trasporto marittimo. Grimaldi si è dotata di 15 nuove navi a zero emissioni in area portuale con sistemi di ricarica innovativi. È evidente che si sta lavorando sull’idrogeno ma grandi miglioramenti sono stati già fatti, ci auguriamo che i tanti studi fatti presto diventino realtà».
Da Alis, infine, giunge un appello al Governo per la tutela degli imprenditori italiani. «Al porto di Genova – spiega il direttore generale dell’associazione – è stato consentito di cedere la concessione del terminal al più grande concorrente del primo armatore italiano e la stessa cosa potrebbe succedere a Livorno. Saremo costretti a chiedere l’intervento del garante per la concorrenza e delle altre istituzioni preposte per evitare posizioni dominanti davvero intollerabili».