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Il festival che fa pensare è al giro di boa. Dopo settimane affollate di pubblico, ricche di emozioni e tanti libri venduti, il Driff 2023 riparte domani dalla Casa Circondariale di Trani (sezione maschile), in collaborazione con il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Puglia, con “Del Racconto, la Famiglia”, appuntamento dedicato alla straordinaria esperienza di Fort Apache Cinema Teatro. La compagnia, fondata nel 2014 da Valentina Esposito nel carcere romano di Rebibbia, oggi è l’unica compagnia stabile formata da ex detenuti e detenuti in misura alternativa, struttura permanente di accoglienza per coloro che escono dal carcere, un luogo di proseguimento del percorso intrapreso all’interno dei penitenziari di provenienza che ha forgiato attori del calibro di Marcello Fonte, protagonista di Dogman di Matteo Garrone, nel ruolo che gli valse il premio come miglior attore a Cannes 2018.
A Trani, sarà proiettato in anteprima regionale il documentario Fort Apache di Simone Spampinato e Ilaria Galanti che restituisce un ritratto degli attori e del progetto di Fort Apache nel corso di un anno di attività durante la preparazione dello spettacolo “Famiglia”. A parlarne, al fianco del Garante dei detenuti Piero Rossi, ci saranno Valentina Esposito, fondatrice di Fort Apache nonché regista e autrice degli spettacoli messi in scena dalla compagnia dentro e fuori dal carcere, l’attore ex detenuto, Giancarlo Porcacchia e l’operatrice teatrale e attrice Gabriella Indolfi.
Mercoledì 12 luglio, a Sannicandro di Bari, nella corte del Castello Normanno-Svevo, Del Racconto, Noi (i soli) apre un’interessante finestra sulla vita di Primo Levi, grazie al romanzo “Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo che salvò Primo” (Laterza) dello storico Carlo Greppi, presentato da Vito Santoro, critico letterario e saggista.
Il romanzo racconta un’amicizia lunga una vita, nata all’inferno. Lorenzo Perrone era un muratore piemontese che viveva fuori dal reticolato di Auschwitz. Uomo povero e semi-analfabeta che, tutti i giorni, per sei mesi, portò a Levi una gavetta di zuppa, salvandolo dalla morte, come lo scrittore ricorderà nel suo capolavoro Se questo è un uomo. Rischiò la vita anche per permettergli di comunicare con la famiglia. Primo non lo dimenticò mai: parlò spesso di lui e chiamò i suoi figli Lisa, Lorenza e Renzo, in onore del suo amico. Carlo Greppi per Laterza ha curato anche la serie “Fact Checking” e ha pubblicato il romanzo “Il buon tedesco”, vincitore di numerosi premi.
Seguirà la proiezione del film spagnolo Tutto in un giorno di Juan Diego Botto con Penelope Cruz, che esplora l’impatto della crisi economica sui rapporti personali per mezzo dell’affannosa corsa contro il tempo dei tre protagonisti nel tentativo di restare a galla e superare ventiquattro ore decisive.
Di struggente bellezza il romanzo “La vita di chi resta” di Matteo B. Bianchi (Mondadori), un grande successo editoriale protagonista della serata, intitolata “Del Racconto, l’Amore (che resta)”, giovedì 13 luglio a Mola di Bari in piazza XX Settembre. La giornalista Francesca Savino dialogherà con lo scrittore che in questo libro ha raccontato l’esistenza piena di rabbia, rimpianto, senso di colpa, smarrimento, di chi sopravvive a una persona amata che sceglie di suicidarsi. Un’esperienza vissuta realmente da Bianchi che per vent’anni ha cercato la giusta distanza per raccontare quell’abisso, non smettendo mai di plasmare nella sua testa queste pagine di lancinante bellezza. Altrettanto doloroso e memorabile è il film Close del belga Lukas Dhont, Grand Prix Speciale della Giuria al festival di Cannes 2022, un’opera che con grazia ci parla di amicizia, identità sessuale e dei condizionamenti sociali che incombono anche sulle vite di due tredicenni.
La settimana del festival si chiuderà venerdì 14 luglio a Giovinazzo, nell’anfiteatro sul Piazzale Aeronautica militare, con “Del Racconto, il Varco”, un appuntamento che sarà aperto dalla presentazione del saggio “A che punto è la notte? – La vita e i tempi di Terzo Millennio” di Isidoro Davide Mortellaro (La meridiana), analisi compiuta della crisi globale della società contemporanea che vede l’umanità e il mondo venuti alle mani, l’una stretta al collo dell’altro. Entrati nel XXI secolo dalla “porta di fuoco” dell’11 settembre ora siamo all’aggressione in Ucraina e alla minaccia di Putin di sfoderare l’atomica. Mortellaro, già docente di Storia delle Relazioni internazionali all’Università di Bari, riflette su una china pericolosa. “Fermiamoci un istante per ascoltare le scosse che cogliamo nel sottosuolo. Vogliono venir fuori, provare a indirizzare il mondo altrove dalla corsa rovinosa intrapresa da tempo. È il caso di interrogarle. Di porsi in ascolto, attenti e partecipi”.
A seguire, spazio al disagio interiore di un attore in crisi “imprigionato” in un enorme condominio, in cui accadono strani eventi mentre la fine del mondo si avvicina. Il film Il grande male, girato a Bari, è una ispirata e misteriosa riflessione sulla depressione e sull’isolamento dell’uomo contemporaneo. A presentarlo, a Giovinazzo, ci saranno il regista Mario Tani e gli attori Roberto Corradino e Michele Sinisi.
Tutti gli incontri sono alle 19.30 a ingresso libero, fino a esaurimento posti.
Info: 328/4071538 o su ibambiniditruffaut.com.
Saranno 18 gli appuntamenti della XIV edizione del festival “Del Racconto, il Film” organizzato dalla Cooperativa tra Giovinazzo (piazzale Aeronautica militare), Sannicandro di Bari (corte castello Normanno-Svevo) e Mola di Bari (piazza XX Settembre), con tre incursioni nelle carceri di Trani e Turi. I detenuti dell’istituto penitenziario di Trani simbolicamente accompagneranno il Driff 2023 nel corso di tutto il suo percorso, grazie alla mostra fotografica “Tu (s)guardami fuori” – Le vite di chi vive dentro”, scaturita da un laboratorio durato un anno, di scrittura creativa – tenuto da Giancarlo Visitilli – e di fotografia – a cura di Luigi Demonte – all’interno del carcere di Trani. Dopo la scrittura, armato di macchina fotografica, ciascun detenuto ha avuto modo di scegliere una parte di sé, un dettaglio del proprio corpo, a esclusione del volto. Ognuno ha scelto quello che più lo rappresenta. Le gigantografie degli scatti frutto delle loro scelte sono diventate un oggetto d’arte speciale, un’intima e potente testimonianza che illuminerà le piazze del festival.
Questa edizione di “Del Racconto, il Film” è sostenuta da Ministero della Cultura – DG Cinema e Audiovisivo, Regione Puglia, con il Patrocinio del Presidente della Giunta Regionale, concesso con Decreto 267 del 06/06/2023, da Apulia Film Commission, dai Comuni di Giovinazzo, Mola di Bari, Sannicandro di Bari, Carceri di Trani e Turi, dall’ufficio Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Regione Puglia, da Teatro Pubblico Pugliese, dalla Fondazione Vincenzo Casillo e Coop. Alleanza 3.0. Il Festival è patrocinato da Fondazione Don Lorenzo Milani, Fondazione Cesare Pavese, APS Giraffa, Centro pugliese per i Disturbi del Comportamento Alimentare.