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“Esplorando il Triveneto con i bambini” di Carlo Barin è una guida turistica in due volumi dedicata al Veneto, al Trentino-Alto Adige e al Friuli-Venezia Giulia. L’autore, grande appassionato delle passeggiate nella natura, ha girato il Triveneto con tutta la sua famiglia, composta dalla moglie e dai due figli; sempre con macchina fotografica al seguito, ha accumulato innumerevoli istantanee dei luoghi incantevoli che visitavano, e dopo dieci anni di avventure ha deciso di regalare ai lettori la sua esperienza di viaggiatore in queste tre splendide regioni piene di storia e di patrimoni naturali. Le due guide sono infatti ricche di fotografie, in cui sono immortalati i due figli dell’autore mentre si godono le bellezze paesaggistiche del Triveneto; le immagini seguono un ordine cronologico, così da osservare le varie località menzionate parallelamente alla crescita dei bambini: in questo modo è possibile anche rendersi conto di quale sia l’età più adatta per visitare determinati luoghi o per fare determinate esperienze. Carlo Barin propone circa duecento itinerari, divisi per livelli di difficoltà e accompagnati dalle coordinate geografiche per raggiungerli con facilità; sono mete originali e insolite per gite fuori porta a contatto con la natura, alcune delle quali richiedono anche un certo livello di esperienza, e vanno quindi affrontate quando si ha già dimestichezza con tali situazioni. L’autore offre tutte le indicazioni affinché si possa pianificare la propria gita in totale sicurezza, anche se si hanno bambini molto piccoli e bisogna quindi saper improvvisare e prepararsi ad ogni evenienza – «È importante avere un ventaglio ampio di possibilità tra cui scegliere per selezionare la proposta più adatta alle proprie capacità, che sia vicina se i bambini soffrono l’auto e che sia adatta alla stagione e al meteo. Lo scopo di questa guida è proprio quello di illustrare quante più mete possibili, in particolare quelle meno conosciute. Vengono illustrati moltissimi luoghi, facili o difficili da raggiungere, senza addentrarsi troppo sul percorso da fare. Questo per due buoni motivi: innanzitutto, grazie ai navigatori satellitari e alle moltissime risorse online, documentarsi su una meta è diventato facilissimo, poi, ancora più importante, quando si viaggia con figli molto piccoli è bene avere piani flessibili. Bisogna sempre mettere in conto di non riuscire a raggiungere la meta che ci si era prefissati, godendosi ogni passo che si riesce a percorrere nella natura, guardando con occhi curiosi a quello che i dintorni ci offrono, sempre pronti a cambiare programma in base all’ispirazione, alle energie, al meteo».