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«Anche quell’anno arrivò il giorno delle gare, competizioni che sarebbero durate sette giorni: un’intera settimana per le povere madri che vedevano morire le loro creature ad una ad una pur di aggiudicarsi i premi messi in palio dalla Sovrana […] L’ultima prova era decisamente la più difficile da superare, molti sarebbero morti nel tentativo di raggiungere la meta nella zona delle antiche Rovine; la cima della Rupe Senza Fine, dove si trovava il nido dell’aquila dalle Piume di Fuoco che scintillavano sinistramente nella notte senza stelle. Il rapace custodiva il suo prezioso Uovo Polimerico che covava per un intero anno e lo difendeva dagli altri animali e dagli uomini con una ferocia inimmaginabile. La Regina lo voleva tutto per sé promettendo al vincitore della sfida la voce e, soprattutto, la libertà anche per la famiglia: la distruzione di quell’uovo le avrebbe assicurato un potere sconfinato»: Giuseppina Mellace e Maria Delfina Tommasini presentano “I Senzavoce”, un romanzo distopico ambientato in un futuro non troppo lontano, in cui le conseguenze dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale sono ormai devastanti. Alcuni scienziati, per tentare di tornare a una temperatura sopportabile, avevano accolto la folle proposta di una scienziata, Urzeja, che li aveva manipolati per mettere in pratica un piano che stava organizzando da molto tempo: quella che verrà poi chiamata l’operazione “Terra Fredda” prevede lo spostamento dell’asse terrestre attraverso l’esplosione di cariche nucleari. La scienziata sa bene che sarà una catastrofe umana e naturale ma non le importa: lei sarà al sicuro in un bunker, dove ha già radunato tutto quello che, una volta che le radiazioni si saranno esaurite, le servirà per prendere il potere su ciò che è rimasto del mondo. L’operazione “Terra Fredda” viene messa in atto: al di là delle devastazioni, il risultato sperato viene ottenuto perché una coltre di polvere avvolge il pianeta e impedisce ai raggi solari di penetrare l’atmosfera terrestre, con conseguente abbassamento delle temperature. Dopo anni di riassestamento necessario, Urzeja si autoproclama regina: coloro che sono sopravvissuti diventano suoi schiavi e sono chiamati i Pezzenti; non hanno più la voce perché l’isolamento prolungato durante il periodo delle radiazioni e la mancanza di rapporti umani ha causato l’atrofizzazione delle corde vocali. Urzeja organizza dei giochi al massacro per tenere sotto scacco i suoi sudditi ma rispetto agli altri anni c’è uno scopo importante da portare a termine, e che ha a che vedere con una profezia che potrebbe annientare la regina; è il momento per i Pezzenti di ribellarsi, e di riprendersi la libertà.