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Premiati stamattina al museo MArTA di Taranto i vincitori del concorso internazionale per la progettazione del nuovo Stadio del Nuoto, icona dei XX Giochi del Mediterraneo del 2026. Il sindaco Rinaldo Melucci ha consegnato una targa allo studio pratese MDU Architetti (partner Open Ingegneria, Esa Engineering e il geologo Andrea Fiaschi), presente al completo, a cominciare dai tre soci fondatori, Alessandro Corradini, Cristiano Cosi e Marcello Marchesini. Targhe anche per gli altri quattro finalisti e per le due menzioni speciali.
In concomitanza, l’apertura della mostra – visitabile sino al 18 maggio, orari museo – con l’allestimento di tutti i progetti in gara, giunti anche da Londra, dal Regno Unito, da Berlino, Parigi, Barcellona, e la distribuzione del catalogo completo delle 37 proposte partecipanti al concorso.
“Abbiamo apprezzato particolarmente gli elementi di sostenibilità che definiscono il progetto vincitore – il commento del sindaco Rinaldo Melucci, presidente del Comitato organizzatore – tali da sintonizzarlo al nostro modello di transizione. Il progetto coglie elementi importanti del percorso che la città sta compiendo, soprattutto perché recupera un’area sdemanializzata e di raccordo. In linea generale, decidere di realizzare l’intervento lì è stato il frutto di un percorso di partecipazione, condividendo prospettive e interessi con la Marina Militare per rifunzionalizzare una zona destinata ad altri usi e sganciata dalla città. Un’area di valore non banale dal punto di vista paesaggistico e archeologico, aspetti che valorizzeremo seguendo le autorevoli indicazioni della Soprintendenza. Infine, quel luogo è sul mare e valorizzare tutto ciò che è legato a questa matrice identitaria è un must della nostra programmazione”.
Lo Stadio del Nuoto, come ha sottolineato il direttore di Taranto 2026 Elio Sannicandro – costituirà “una fondamentale eredità per il territorio e per il percorso di crescita e valorizzazione della città: un impianto di importanza nazionale non solo sotto il profilo sportivo, ma anche per la peculiare ambientazione archeologico-paesaggistica”. Quest’ultimo aspetto è stato rimarcato dell’architetta Maria Piccarreta, presidente della Commissione giudicatrice: “L’impianto sorgerà in uno scenario unico, con la Torre d’Ayala quasi fosse una ‘porta’ per un’area delimitata dalla costa e dalla zona archeologica. Le 37 proposte arrivate erano molto differenziate, e la presenza di risorse archeologiche e ambientali ha stimolato la creatività dei progettisti, favoriti da un bando molto preciso e strutturato nell’individuare condizioni e obiettivi, premiando in primis la sostenibilità ambientale ed economica”.
Alla cerimonia curata dal Comitato organizzatore Taranto 2026, è intervenuto anche il consigliere regionale delegato ai Giochi Vincenzo Di Gregorio, ricordando l’impegno profuso negli anni dalla Regione Puglia per la rinascita di Taranto: “Questo splendido impianto sorgerà su un luogo abbandonato da troppo tempo e legato alla storia cittadina. Ora andremo avanti convinti che solo facendo squadra raggiungeremo gli obiettivi”. Presenti anche la Soprintendenza dei Beni Culturali e il Museo MArTa, di recente entrati nel Comitato organizzatore assieme alla Marina Militare, alla Camera di Commercio e all’Autorità Portuale nell’ottica dell’allargamento al territorio.
In chiusura il direttore Sannicandro ha annunciato l’invito ricevuto dal Comitato per presentare i Giochi e la città di Taranto alla Commissione Europea, in programma a Bruxelles a fine giugno.