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Sarà stata l’una di notte. Non ero tranquillo. Andai a controllare il posto dove sapevo avrei trovato due dipendenti a vigilare: attorno ai macchinari che stavano lavorando per l’emungimento dell’acqua di cui avevo bisogno per irrigare le vigne. Li trovai addormentati, li svegliai, li mandai a casa e pensai bene di trascorrere li la notte. Rimasi a vigilare, ma non riuscivo a stare sveglio. A quel punto entrai in macchina, ma cominciò a venirmi sonno. Con queste parole Giovanni Antonio Mazzone, classe 1935, cofondatore della società Castello imbottigliatrice della pugliese acqua Amata inizia a raccontare quello che nell’estate nel lontano 1990 ha scoperto casualmente nel territorio del comune di Adelfia, in provincia di Bari. Mi tirai le orecchie, il naso, mi pizzicai la pelle per non cadere nel sonno – continua. Niente, non riuscito a resistere. Mi venne un’idea: potrei bere un po’ d’acqua che viene su dall’emungimento, provenendo dalla roccia, pensai, sarà sicuramente pesante e difficile da digerire. Visto che soffro di gastrite, mi darà fastidio e con il dolore allo stomaco, riuscirò a stare sveglio.
Bevvi, tutto d’un fiato, ben tre bicchieri di quell’acqua. Era freschissima! A quel punto me ne tornai in macchina a combattere contro i colpi di sonno, confidando in un imminente mal di stomaco. Ma…. niente! Neanche un dolorino, un piccolo fastidio… e io, li, a lottare col sonno. Dopo neanche un’ora mi venne una gran voglia di fare un bisognino. Andai e ritornai in macchina, dopo aver bevuto altri tre bicchieri di quell’acqua. Quella notte non sopravvenne nessun dolore di stomaco, ma scoprii qualcosa di molto, molto più interessante. Comincia così, in modo rocambolesco, la straordinaria scoperta della fonte di acqua Amata. Una delle acque minerali oggi “emergenti” nel Sud Italia.
Oggi, pur essendo ormai prossimo ai 90 anni, Giovanni Antonio Mazzone continua a frequentare l’azienda che è affidata alla figlia Maria e che da alcuni anni vede l’impegno della terza generazione, nella figura dei nipoti Matteo e Gianni.
A raccontare questa storia incredibile di successo è il giornalista e scrittore torinese Adriano Moraglio che da diversi anni racconta storie di imprenditori “eccellenti” del nostro Made in Italy.
Il libro, edito da Rubettino scorre piacevolmente e le sue 138 pagine si leggono tutte d’un fiato. Pagina dopo pagina si percepisce la determinazione che ha avuto il suo padre fondatore e l’appoggio della sua famiglia che ha subito creduto in lui in questa nuova impresa industriale.
Acqua Amata è stata classificata “Eccellenza italiana 2021” dall’autorevole rivista economica Forbes e “Prodotto dell’anno” nel 2022. Da quattro anni inoltre è annoverata tra le imprese insignite del premio “Industria Felix” per la sua struttura finanziaria e gestionale e siamo sicuri che farà ancora parlare di sé travalicando anche i confini italiani.
Quella notte alla “Fonte Magica” di Giovanni Antonio Mazzone e Adriano Moraglio
Rubettino Editore (138 pagine, 14 euro)