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Il femminile e la sua potenza di fuoco. La sua bellezza, la sua forza, la sua luce. Con cinque donne al centro della scena – Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Vivian Maier e Lisetta Carmi – che prendono parola per l’ultima volta. E dicono di sé, senza diritto di replica. Va in scena giovedì 13 e venerdì 14 aprile alle 21 al Teatro Kismet di Bari, Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale (produzione Teatri di Bari – Rodrigo), lo spettacolo di Concita De Gregorio, musica live di Erica Mou, con la regia di Teresa Ludovico, nel nuovo appuntamento della Stagione serale ‘Sconfinamenti’.

“Mi sono appassionata alle parole e alle opere di alcune ­figure luminose del Novecento. Donne spesso rimaste in ombra o all’ombra di qualcuno. Ho studiato il loro lessico sino a “sentire” la loro voce, quasi che le avessi di fronte e potessi parlare con loro. Ho avuto infine desiderio di rendere loro giustizia. Attraverso la scrittura, naturalmente, non conosco altro modo”, spiega De Gregorio. Un testo scritto per il teatro che qui si propone in una sorta di prima lettura, prima di consegnarlo a chi vorrà incarnarlo: una ‘interpretazione d’autore’”. La galleria delle orazioni si apre con quella di Dora Maar, la donna che piange dei quadri di Picasso e prosegue con la poetessa Amelia Rosselli – i cui versi hanno accompagnato l’adolescenza di Concita De Gregorio – Carol Rama, con la sua ossessione artistica per il sesso motore di vita, “l’anticonformista che mi ha accompagnata nella giovane età adulta” aggiunge. C’è poi la fotografa Vivian Maier, che attraverso la sua galleria di ritratti riscrive l’identità, confermando che ciascuno, volendo, in silenzio, può diventare – essere – chiunque. In­fine, Lisetta Carmi, che ha aperto le porte della sua casa alla De Gregorio, rendendole privilegio della sua compagnia, delle sue parole, della sua saggezza.

A queste cinque donne è dedicata un’orazione funebre, immaginando che siano loro stesse a parlare ai propri funerali per raccontare chi sono e chi sono sempre state.  “Invettive, perché le parole e le intenzioni sono veementi e risarcitorie. Ho usato per comporre i testi soltanto le loro parole – parole che hanno effettivamente pronunciato o scritto in vita – e in qualche raro caso parole che altri, chi le ha amate o odiate, hanno scritto di loro”, aggiunge De Gregorio.

Da controcanto ai racconti, le ninne nanne e i canti interpretati dal vivo dalla cantautrice pugliese Erica Mou, sul palco assieme a Concita.

Lo spazio scenico, ideato e curato da Vincent Longuemare, è un gioco di geometrie di quadri luminosi, punti di contatto tra la potenza delle parole di Concita De Gregorio e la voce pura e arcaica di Erica Mou.

È così che Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Vivian Maier e Lisetta Carmi entrano in scena, a teatro, subito prima di uscire di scena, nella vita. Come se un momento prima di sparire potessero voltarsi verso il pubblico: “Ah. Resta da dire un’ultima cosa”.

Donne dal pensiero controcorrente, capaci di forgiare il secolo con i loro gesti ‘di rottura’, che Concita De Gregorio ha reso protagoniste anche di un libro: Un’ultima cosa (edito da Feltrinelli Editore). Dora Maar, Amelia Rosselli, Vivian Maier, Silvina Ocampo, Lorenza Mazzetti e Lisetta Carmi sono invece le sei voci che costituiscono il podcast ‘Un’ultima cosa – Donne che riprendono parola’, in cui la scrittrice e giornalista è accompagnata dalle musiche e dal canto di Erica Mou.

Gli spettacoli della Stagione serale 2022.23 del Teatro Kismet partono da un prezzo di 12,50 euro, acquistabili al botteghino del teatro (strada San Giorgio martire 22F, Bari) e sul circuito Vivaticket. Per info si può chiamare il numero 335 805 22 11. Il programma completo di Sconfinamenti è disponibile sul sito su www.teatridibari.it.

Redazione

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